18 novembre 2008

Sogno n. 26

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Dovevo fare di nuovo le elementari e andavo in una scuola di suore. Mentre salivo le scale, le suore uscivano apposta per vedermi e mi indicavano come se fossi uno spettacolo strano, curioso. Poi mi sedevo su un banco e pensavo che avrei scritto come scrivono i bambini (per lo meno lo avrei fatto lì) anche se non avrei perso il mio vecchio modo di scrivere. Questo scrivere usando caratteri tondi, elementari, probabilmente avrebbe migliorato la mia scrittura.
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Interpretazione

L'analisi fa tornare al punto in cui il nostro sviluppo psichico si è bloccato cioè alla nostra infanzia. È un tornare indietro che rappresenta il presupposto necessario per rimettere in moto il processo di crescita e di apprendimento. Questo tornare indietro per ricominciare ad imparare è accompagnato da un comprensibile senso di disagio ma anche dalla consapevolezza che questo disagio sarà compensato da un miglioramento della nostra personalità e della nostra capacità di incidere sulla vita cioè di lasciare un segno (la scrittura).
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Da bambino il sognatore era stato effettivamente a scuola dalle suore. Il fatto che nel sogno queste ultime siano sorprese di vederlo ritornare sui banchi sta a significare il carattere piuttosto insolito di quella operazione.

Vale la pena di sottolineare la capacità che ha l'inconscio di esprimere con ammirabile sintesi concetti anche abbastanza complessi. In questo caso si trattava di mettere in evidenza che il ritorno all'infanzia non è da intendere come totale regressione a quell'età, ma come rivisitazione di quella fase della vita conservando però le capacità acquisite durante la crescita (non avrei perso il mio vecchio modo di scrivere).

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