10 giugno 2009

Sogno n. 78

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Vado al Monte di pietà per impegnare alcune cose di famiglia. Conosco la strada, ma faccio finta di ignorarla per non fare brutta figura. Ci sono due scale, una a destra interrotta per delle riparazioni e una a sinistra. Un inserviente mi accompagna su quest'ultima che, però, al dunque si rivela non essere una scala ma un passaggio intricatissimo dove si incontrano continui ostacoli che costringono a zigzagare. Alla fine bisogna calarsi con una corda e in ultimo, poiché questa non arriva fino in fondo, bisogna proprio saltare. Io dico al mio accompagnatore di scendere per primo poiché lui ha una corda più grossa della mia, pertanto potrà passarmela una volta arrivato giù. Arriva un'altra persona ed io cerco di farla scendere prima di me. Tergiverso, trovo mille scuse, ho paura di scendere. Dico all'altra persona: "E' strano quanti pretesti siamo capaci di trovare quando abbiamo paura di qualcosa".
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Interpretazione

Il Monte di pietà rappresenta lo stato di bisogno in cui si trova la sognatrice, bisogno di energie e di risorse. Per procurarsele è costretta a fare una cosa di cui si vergogna e che la umilia doppiamente: deve servirsi delle "cose di famiglia" (cioè i fatti intimi) e deve far vedere agli altri che non è capace di farcela "da sola", con le proprie capacità. A farla sentire ancora più a disagio è il fatto che non è la prima volta che si trova in quella situazione di bisogno (conosco la strada).
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La destra è la direzione della coscienza, la sinistra quella dell'inconscio e lei si dirige da quella parte. È quello che sta facendo grazie all'analisi.

Chi mi ha seguito fin qui oramai sa cosa significa il resto del sogno, è la resistenza che incontriamo quando decidiamo di entrare nel profondo di noi stessi, nell'inconscio. I dettagli di questa parte del sogno sono così eloquenti che non riuscirei a spiegarli meglio di quanto non faccia il sogno stesso.

Da notare il crescendo di difficoltà mano a mano che lei procede: prima è una scala, poi un passaggio intricatissimo e con ostacoli continui, bisogna zigzagare e infine calarsi lungo una corda che, oltretutto, non arriva nemmeno fino in fondo per cui si rende necessario addirittura un salto. Un salto rappresenta il massimo di assenza di sostegno-sicurezza e il massimo prevalere di una forza cieca che ci tira verso il basso (la gravità). E nel nostro immaginario il basso è sempre associato a qualcosa di negativo, infatti diciamo: "Basso istinto" in contrapposizione a: "È persona di elevati sentimenti".
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L'inserviente è l'analista nel suo ruolo di accompagnatore che rassicura in quanto può andare avanti e in quanto possiede mezzi di discesa più solidi (corda più grossa). L'altra persona probabilmente è un altro paziente.
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Quello che il sogno non dice è che "laggiù", invece, si trovano cose preziose, indispensabili per vivere meglio. Ma questo lo si scopre solo in una fase successiva dell'analisi, lo abbiamo già visto in altri sogni e lo vedremo anche in molti altri ancora.

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