26 novembre 2009

Sogno n. 104

.
A casa mia sta per scoppiare la bombola del gas, allora organizziamo la fuga, ma senza panico. Io e le mie sorelle prepariamo le valigie mettendoci dentro coperte, lenzuola e altre cose. Mio padre e mia madre preparano la macchina e si preoccupano di essere pronti nel momento in cui scoppierà la bombola. Il clima è quasi disteso e andiamo tutti d'accordo. Mia madre mi dice che la bombola, scoppiando, farà saltare in aria tutto il fabbricato, non solo il nostro appartamento.
.
Interpretazione

Come in altri sogni, anche qui c'è la sensazione che sta per emergere un'emozione molto forte, a lungo rimossa, che riguarda la famiglia della sognatrice (la bombola è quella di casa sua).
.
Il lato positivo della situazione è che questa - per presentandosi come altamente drammatica - viene vissuta senza panico, in un clima disteso, il che fa prevedere un evolversi dell'analisi senza troppi scossoni o resistenze.
.
Qualunque sia la natura di questa emozione, comunque, non incrina l'unità della famiglia che, anzi, sembra ricavarne maggiore forza.

20 novembre 2009

Sogno n. 103

.
Sono con mio padre in un posto lontano che non conosco, abitato dai selvaggi. Siamo lì per riprenderci degli oggetti che ci appartengono, ma alcuni indigeni ci gridano che ci stiamo avvicinando troppo. Allora, per non finire arrosto e torturati, ce ne andiamo ma due di loro ci afferrano e ci bruciano le gambe per punirci di avere invaso quel luogo.

Ho provato un dolore e uno spavento così forti che mi sono svegliata di colpo.
.
Interpretazione

All'inizio dell'analisi i posti lontani, sconosciuti, abitati da popolazioni di pelle scura o che parlano una lingua incomprensibile simboleggiano l'inconscio con il quale ancora non abbiamo contatti e che, pertanto, sentiamo come lontano, estraneo e minaccioso.
.
In questo caso l'inconscio viene percepito anche come un guardiano che punisce il tentativo di recuperare ricordi che hanno un legame con la figura paterna. Sulla natura di questi ricordi il sogno non dice nulla, per conoscerla bisognerà aspettare che arrivi altro materiale onirico.

15 novembre 2009

Sogno n. 102

.
Nota: questo è un sogno che ho fatto io molto tempo fa.
.
Nel mio studio di psicoterapeuta entra un nuovo paziente per la prima visita. Si tratta di un vecchietto dall'aspetto insignificante e scialbo il quale mi espone i problemi che lo hanno indotto a rivolgersi a me.
.
Mentre lui parla mi formo la convinzione che potrò risolvere questi problemi con grande facilità. Mi basterà infatti applicare le nuove tecniche che ho appreso recentemente e che consistono nell'agire sull'inconscio del paziente senza che lui se ne renda conto (PNL ovvero Programmazione Neurolinguistica).

Quando lui finisce di parlare, allora, mi alzo dalla poltrona, mi porto dietro le spalle del vecchietto e, non visto da lui, comincio a compiere con sicurezza e convinzione un particolare gesto ripetitivo con la mano destra, senza toccarlo. Sono convinto che, così facendo, sistemerò tutto con facilità e molto rapidamente, senza dover ricorrere alla tecnica dell'interpretazione dei sogni che uso normalmente, così dispendiosa per il paziente in termini di tempo e di denaro.
.
Non ricordo che tipo di gesto usassi, ricordo solo che nella mia aspettativa avrebbe prodotto il risultato voluto quasi per magia, senza una spiegazione razionale.
.
All'improvviso però, mentre sono intento a compiere quella operazione, il vecchietto si trasforma in un lampo di luce accecante, come un'esplosione terribile e silenziosa che mi lascia stupefatto e ammirato, ma nello stesso tempo anche sconcertato e impaurito.
.
(A posteriori mi viene spontaneo pensare che sembrano proprio le caretteristiche che contraddistinguono il NUMINOSO di G. Jung o di R. Otto).
.
Interpretazione
.
Anche questo sogno, come quello precedente, esprime un atteggiamento sbagliato assunto nei confronti dell'inconscio. Come ho già spiegato nella nota, questo sogno l'ho fatto io. Adesso preciso ulteriormente che era un periodo in cui avevo preso una "cotta" per le tecniche ipnotiche di Milton Erickson e per la Programmazione Neurolinguistica di Richard Bandler e John Grinder che ha molti legami con le tecniche ericksoniane.
.
Molto in breve, queste tecniche si basano sulla convinzione che il terapeuta possa produrre dei cambiamenti positivi nella personalità del paziente agendo sul suo inconscio senza che il paziente stesso se ne renda conto. Il mio approccio ai problemi del vecchietto rappresenta pertanto il modo in cui io concepivo l'inconscio a quel tempo cioè sottovalutandone le potenzialità: una entità che può essere presa "sottogamba" quindi manipolata a piacere e con facilità.
.
La conclusione del sogno, invece, mi rivela la reale natura dell'inconscio e dei suoi poteri incredibili inducendomi perciò a non sottovalutare né l'una né gli altri.
.
Aggiungo che ho abbandonato quella tecnica (ammesso e non concesso che funzioni davvero) anche perché mi ripugna l'idea di agire sul paziente senza dargli la possibilità di sapere quello che vado facendo. Mi sembra altamente scorretto, quasi un inganno. I seguaci della PNL si giustificano dicendo che quello che conta è il risultato finale della guarigione. Non mi sembra un ottimo argomento. Il fine non giustifica il mezzo nemmeno in questo caso.

13 novembre 2009

Sogno n. 101

.
Mi trovo sul pianerottolo di un grande palazzo. Sono in divisa da vigilessa e con me ci sono anche altre persone che non conosco. Stiamo aspettando davanti alle porte degli ascensori che sono molti. Io devo scendere. Le porte iniziano ad aprirsi, cerco di entrare, ma appena mi avvicino alla porta questa comincia a chiudersi e ad aprirsi in continuazione impedendomi di entrare.... non riesco assolutamente ad entrare.
.
Interpretazione
.
Come già detto altrove, l'ascensore simboleggia il collegamento tra il sopra ed il sotto cioè tra la COSCIENZA e l'INCONSCIO.

La vigilessa è un simbolo dell’AUTORITÀ perciò la situazione esprime nei confronti dell'inconscio l'atteggiamento di chi vuole scendere fino a lui con l'intenzione di costringerlo a rispettare le regole dettate dalla coscienza. Ma questo atteggiamento è incompatibile con la natura propria dell'inconscio. Esso infatti rifiuta di essere "colonizzato" dalla coscienza e lo fa capire rendendo impossibile la discesa con l'ascensore (porte che si aprono e chiudono in continuazione).

6 novembre 2009

Sogno n. 100

.
Sto con il mio allenatore di sollevamento pesi. È una persona molto autoritaria, non ammette repliche ai suoi ordini. Negli ultimi giorni mi ha dato esercizi molto duri da eseguire ed io ho paura di non farcela. Ho provato a spiegarglielo, ma non ha voluto neanche ascoltarmi.

Più tardi mi trovo a casa sua e sto facendo la carina con lui, gli sto preparando anche una bella cenetta. Vedo che non è affatto dispiaciuto delle mie avances ed ha perso quella sua aria autoritaria. Forse ce la farò a farlo capitolare.

Interpretazione

Durante la seduta in cui abbiamo lavorato su questo sogno, la paziente ha subito associato la personalità dell'allenatore a quella di suo padre. Per conquistare il suo amore lei ha sempre adottato comportamenti tipicamente maschili (sollevamento pesi) poiché lui disprezza quelli femminili. Tanto per fare un esempio, considera puttane le donne che vanno dal parrucchiere o si mettono un rossetto dal colore troppo vistoso.

Oltre questo, nei confronti della figlia lui ha aspettative eccessive, pretende prestazioni di tipo maschile che implicano il possesso di forze che lei in realtà non possiede. Allora cerca di farglielo presente, ma lui non sente ragione.

Nella seconda parte del sogno lei cambia tattica e in questo modo riesce dove prima aveva fallito, cioè riesce ad ammorbidirlo, perfino a sedurlo.

Le armi che le procurano il successo sono quelle usate tradizionalmente dalle donne per conquistare gli uomini cioè la GOLA e la SEDUZIONE. Le femministe protesteranno di sicuro, ma non posso farci niente, il sogno è questo.

4 novembre 2009

Sogno n. 99

.
Avevo deciso di andare a sparare un paio di colpi di pistola insieme con mio figlio. Volevo fargli vedere come si faceva. Non volevo che si creasse allarme quindi pensavo di sparare solo un paio di colpi. Andavamo in un canalone nascosto, boscoso. Nonostante queste precauzioni tuttavia avevo delle perplessità perché tutto intorno era terreno del Comune. Non ricordo bene, ma mi pare che poi non sparassimo effettivamente.

Interpretazione

Desiderio del padre di trasmettere al figlio la componente grintosa e aggressiva della virilità. Si tratta di una componente tenuta sotto controllo, infatti il numero dei colpi da sparare è deciso in anticipo. Anche questa componente controllata, però, finisce per essere frenata e bloccata dal timore delle possibili conseguenze negative prodotte dall'aggressività e dalla conseguente riprovazione sociale (il comune).

La grinta e l'aggressività rappresentano i due estremi di uno stesso continuum. Molto spesso la paura della propria aggressività finisce per inibire anche l'altro estremo, quello positivo ed utile costituito dalla grinta, con la conseguenza che la persona che ha questo problema diventa incapace di affrontare la vita con la necessaria decisione.