15 novembre 2009

Sogno n. 102

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Nota: questo è un sogno che ho fatto io molto tempo fa.
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Nel mio studio di psicoterapeuta entra un nuovo paziente per la prima visita. Si tratta di un vecchietto dall'aspetto insignificante e scialbo il quale mi espone i problemi che lo hanno indotto a rivolgersi a me.
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Mentre lui parla mi formo la convinzione che potrò risolvere questi problemi con grande facilità. Mi basterà infatti applicare le nuove tecniche che ho appreso recentemente e che consistono nell'agire sull'inconscio del paziente senza che lui se ne renda conto (PNL ovvero Programmazione Neurolinguistica).

Quando lui finisce di parlare, allora, mi alzo dalla poltrona, mi porto dietro le spalle del vecchietto e, non visto da lui, comincio a compiere con sicurezza e convinzione un particolare gesto ripetitivo con la mano destra, senza toccarlo. Sono convinto che, così facendo, sistemerò tutto con facilità e molto rapidamente, senza dover ricorrere alla tecnica dell'interpretazione dei sogni che uso normalmente, così dispendiosa per il paziente in termini di tempo e di denaro.
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Non ricordo che tipo di gesto usassi, ricordo solo che nella mia aspettativa avrebbe prodotto il risultato voluto quasi per magia, senza una spiegazione razionale.
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All'improvviso però, mentre sono intento a compiere quella operazione, il vecchietto si trasforma in un lampo di luce accecante, come un'esplosione terribile e silenziosa che mi lascia stupefatto e ammirato, ma nello stesso tempo anche sconcertato e impaurito.
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(A posteriori mi viene spontaneo pensare che sembrano proprio le caretteristiche che contraddistinguono il NUMINOSO di G. Jung o di R. Otto).
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Interpretazione
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Anche questo sogno, come quello precedente, esprime un atteggiamento sbagliato assunto nei confronti dell'inconscio. Come ho già spiegato nella nota, questo sogno l'ho fatto io. Adesso preciso ulteriormente che era un periodo in cui avevo preso una "cotta" per le tecniche ipnotiche di Milton Erickson e per la Programmazione Neurolinguistica di Richard Bandler e John Grinder che ha molti legami con le tecniche ericksoniane.
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Molto in breve, queste tecniche si basano sulla convinzione che il terapeuta possa produrre dei cambiamenti positivi nella personalità del paziente agendo sul suo inconscio senza che il paziente stesso se ne renda conto. Il mio approccio ai problemi del vecchietto rappresenta pertanto il modo in cui io concepivo l'inconscio a quel tempo cioè sottovalutandone le potenzialità: una entità che può essere presa "sottogamba" quindi manipolata a piacere e con facilità.
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La conclusione del sogno, invece, mi rivela la reale natura dell'inconscio e dei suoi poteri incredibili inducendomi perciò a non sottovalutare né l'una né gli altri.
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Aggiungo che ho abbandonato quella tecnica (ammesso e non concesso che funzioni davvero) anche perché mi ripugna l'idea di agire sul paziente senza dargli la possibilità di sapere quello che vado facendo. Mi sembra altamente scorretto, quasi un inganno. I seguaci della PNL si giustificano dicendo che quello che conta è il risultato finale della guarigione. Non mi sembra un ottimo argomento. Il fine non giustifica il mezzo nemmeno in questo caso.

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