20 novembre 2009

Sogno n. 103

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Sono con mio padre in un posto lontano che non conosco, abitato dai selvaggi. Siamo lì per riprenderci degli oggetti che ci appartengono, ma alcuni indigeni ci gridano che ci stiamo avvicinando troppo. Allora, per non finire arrosto e torturati, ce ne andiamo ma due di loro ci afferrano e ci bruciano le gambe per punirci di avere invaso quel luogo.

Ho provato un dolore e uno spavento così forti che mi sono svegliata di colpo.
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Interpretazione

All'inizio dell'analisi i posti lontani, sconosciuti, abitati da popolazioni di pelle scura o che parlano una lingua incomprensibile simboleggiano l'inconscio con il quale ancora non abbiamo contatti e che, pertanto, sentiamo come lontano, estraneo e minaccioso.
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In questo caso l'inconscio viene percepito anche come un guardiano che punisce il tentativo di recuperare ricordi che hanno un legame con la figura paterna. Sulla natura di questi ricordi il sogno non dice nulla, per conoscerla bisognerà aspettare che arrivi altro materiale onirico.

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