17 dicembre 2009

Sogno n. 106

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Sono in collegio. Entro nella spogliatoio per cambiarmi. Sono già svestita quando ad un tratto la stanza si trasforma in un ascensore che comincia a muoversi. Ho paura che si fermi di colpo, che si apra la porta, che entri qualcuno e mi veda nuda. E infatti è proprio quello che succede, la porta si apre ed entrano alcune ragazze. Sono contenta che siano entrate, a quel punto non ho più paura. Dal corridoio, però, due ragazzi ci minacciano, dicono che entreranno e violenteranno due di noi. Noi cerchiamo di chiudere la porta, ma questa è uscita dai cardini quindi i ragazzi entrano senza difficoltà. Siamo tutte svestite e due di noi fanno l'amore con i ragazzi senza fare resistenza.
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Io, che all'inizio avevo paura di essere violentata, ci rimango molto male perché penso che non sono stata scelta per colpa del mio fisico brutto e grasso. Allora mi butto su uno dei ragazzi e lo seduco. Ci tocchiamo i corpi con tanta passione, sono in estasi, non ho mai passato momenti così belli in vita mia. Dopo, però, mi reco da un frate che so essere molto severo. Ho voglia di piangere per il peccato commesso e rimprovero il frate perché non era lì a darmi le botte e ad impedirmi di peccare. Vorrei provare un dolore forte come quello che provavo qualche anno fa quando “mi toccavo”, ma una parte di me che mi fa paura rifiuta di sentirsi in colpa, anzi considera l'accaduto come una cosa naturale.
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Il frate vuole sapere tutto per filo e per segno e non fa altro che ripetere che è una grossa colpa. Sono confusa perché le sue parole non riescono a suscitare in me nessun pentimento.

Interpretazione

Il sogno mette in scena il conflitto tra desideri sessuali e Super-Io (frate, giudice interiore).
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Il seguito dell'analisi permise di accertare che questa giovane donna era ricorsa all’espediente di
diventare obesa per non trovarsi in situazioni a rischio dal punto di vista delle tentazioni sessuali. Lei pensava inconsciamente che il grasso che portava addosso la rendesse sessualmente indesiderabile e questo la faceva sentire al sicuro rispetto a quelle tentazioni.
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La paziente era venuta in analisi perché veniva assalita da un'angoscia apparentemente inspiegabile appena una della tante diete intraprese cominciava a farle perdere qualche chilo. L’angoscia era dovuta al fatto che il dimagramento produceva in lei la sensazione che si assottigliasse la barriera difensiva nei confronti delle tentazioni sessuali.
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All'epoca del sogno lei era ancora vittima dei sensi di colpa, ma il potere del Giudice interno non era più assoluto e crudele come una volta. Era confusa e meravigliata per il suo nuovo modo di vivere la propria sessualità, perfino impaurita da questa sua parte che rifiutava di sentirsi in colpa e addirittura considerava naturale il sesso, ma oramai la difesa nevrotica si stava sbriciolando e lei in seguito diventerà capace di avere una vita sessuale normale.
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Prima di raggiungere questo traguardo, però, dovrà passare attraverso le tappe intermedie rappresentate dai due sogni che seguono e che non interpreterò perché credo non ce ne sia bisogno.

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