29 marzo 2010

Sogno n. 122

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Sto in piscina con mia figlia (nella realtà ha meno di un anno). Lei ha i bracciali galleggianti, io cerco di farla nuotare sorreggendola sotto la pancia. Provo a lasciarla e mi accorgo con stupore che se la cava benissimo.È strano, poco prima ero sicura che non sapesse nuotare. Penso però che sia meglio così perché anch'io potrò farmi una bella nuotata e rilassarmi, visto che la bambina se la cava da sola.

Interpretazione

La piscina rappresenta una versione in formato ridotto del MARE-INCONSCIO. Rispetto a questo ha un’acqua meno profonda quindi più sicura. In più, l'eventuale soccorso è a portata di mano. C’è anche l’istruttore che insegna a nuotare cioè a immergersi nell’ACQUA-EMOZIONI restando a galla, senza affogare. Per tutte queste ragioni la piscina può rappresentare l’analisi, il lavoro che in essa si compie e le scoperte che in essa si fanno. Per esempio che la bambina se la cava benissimo.
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In questa bambina possiamo vedere sia la parte infantile della madre sia la sua figlia reale. Infatti la sognatrice aveva sempre creduto in precedenza che la nascita di un figlio/figlia le avrebbe sottratto la possibilità di dedicare a se stessa anche una minima parte del proprio tempo. Voleva tutto il suo tempo per sé. Adesso scopre invece che il compito di una madre non è poi così assorbente in modo totale come credeva e temeva.
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Secondo l'altra interpretazione, la sognatrice scopre che la bambina che è dentro di lei è perfettamente in grado di vivere le proprie emozioni senza esserne sopraffatta come aveva temuto per tanto tempo.
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In entrambi i casi, comunque, questa scoperta produce in lei una sicurezza e una tranquillità che si manifesta anche nel fatto che in questo periodo la sua produzione onirica diventa più abbondante, più continua nel tempo e più ricca di significati non camuffati dalla censura.

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