19 dicembre 2011

Sogno n. 207


Mi trovo a casa mia. È vuota e sulle pareti non c'è nulla. L'intonaco è stato tolto fino a metà altezza e si vedono i mattoni. Ho una piacevole sensazione di tranquillità e penso: "Non era poi così difficile e non è stato nemmeno così costoso!".

Interpretazione

Il sognatore è sposato da molti anni con una donna che non ama e con la quale non ha mai avuto un vero dialogo. Lei lo ha "messo sotto" approfittando del fatto che lui le ha sempre ceduto il campo per evitare le discussioni  (vedere il sogno n. 149).

Ha pensato molte volte a separarsi dalla moglie, ma non ha mai tradotto questi pensieri in una decisione concreta perché era convinto che sarebbe stato difficile e anche "costoso" sia in termini di conflittualità che di soldi veri e propri. Il risultato era stato che per molti anni si era rassegnato a vivere quella vita deludente e piena di frustrazioni.

Adesso, invece, nel sogno è riuscito a staccarsi dalla moglie, a farla uscire dalla sua vita. Infatti la sua casa (personalità) è vuota e l'intonaco è stato tolto fino a METÀ altezza (ci si riferisce spesso alla moglie come alla propria METÀ). Da notare che a scomparire è stata una parte dell’intonaco cioè di un elemento che ha soltanto una funzione di abbellimento “superficiale”, non è scomparso un elemento “portante”. E nemmeno totalmente, solo per metà.

Questa interpretazione è confermata dai commenti fatti dal paziente già nel sogno stesso: quella casa vuota e con l'intonaco scrostato non produce in lui un senso di desolazione e di squallore (come sarebbe stato legittimo aspettarsi in quella situazione), ma di LIBERAZIONE, di piacevole tranquillità ed anche di soddisfazione, quella di chi scopre che l'operazione è stata  meno difficile di quanto temesse.

Si dirà: "Ma è successo solo nel sogno! ". Certamente, ma il cambiamento (quello vero, quello che dura) comincia sempre da "laggiù". Una volta che si è verificato "laggiù", c'è solo da aspettare, prima o poi farà la sua comparsa anche nella vita reale. Ottimismo non supportato da niente? No, ottimismo giustificato e supportato da molte esperienze fatte.
 

14 dicembre 2011

Sogno n. 206


Ero in una sezione del partito comunista. Parlavo con alcuni di loro che stavano seduti attorno ad un tavolo. Il clima era sereno. Io ero fascista o comunque un loro avversario. Si trattava di un incontro per conoscersi, ma rimanendo ognuno nella propria posizione. Ne arrivavano degli altri ed io li avvertivo, quasi scherzando, che non avrebbero dovuto darmi il loro nome vero perché avrei potuto fare delle rappresaglie. Dicevo chi ero e perché ero lì. I comunisti erano per lo più operai, vestiti male, poveramente, forse anche brutti. Mi rendevo conto che, stando così le cose, era logico che fossero comunisti.

Interpretazione

Chi ha familiarità con il significato simbolico dei sogni si rende conto che qui i termini politici sono usati per indicare la scena interiore. Le varie componenti psichiche che prima si combattevano aspramente, ora invece si confrontano in un'atmosfera di incontro sereno, di pacifico scambio di idee, parlando seduti attorno ad un tavolo per conoscersi meglio. L’atmosfera è così rilassata che il sognatore può permettersi perfino una battuta scherzosa.

Da notare che è lui a recarsi nel "covo degli ex nemici", evidenziando così che adesso la parte cosciente-luminosa non ha più paura della parte inconscia (Ombra), ma va a cercarla e stabilisce con essa un rapporto positivo basato sul desiderio di approfondire la conoscenza reciproca, sia pure restando ognuno con le proprie convinzioni. Non si tratta quindi di una fusione totale che fa scomparire pericolosamente le differenze e la diversità delle funzioni. Siamo mille miglia lontani dagli scenari che fanno da sfondo a tanti altri sogni cioè scenari di guerra, popolati da mostri terrificanti, caratterizzati da eruzioni vulcaniche, da onde gigantesche che sommergono tutto, ecc. 

C'è ancora un residuo di pregiudizio (gli "altri" sono poveri, vestiti male e brutti), ma la strada già percorsa verso l'equilibrio interiore è tanta.

7 dicembre 2011

Sogno n. 205


Scoppia un incendio in un bar. Per spegnerlo mi faccio aiutare da M... gli dico di staccare il contatore della luce e di chiamare subito l'ENEL.

Interpretazione

Sappiamo già qual è il significato onirico dello scoppio di un incendio. In questo sogno colpisce un particolare:  si dice di chiamare l'ENEL e non i Vigili del fuoco come ci si aspetterebbe in una circostanza del genere. Significa che l'inconscio di questo sognatore sa che il problema vero non sta nell'incendio, ma nell'ENERGIA (quella delle emozioni). L'ENEL è l'ente che produce e distribuisce l'energia elettrica quindi si presta benissimo a rappresentare simbolicamente l'ENERGIA in generale, quindi anche quella PSICHICA.

Staccare il contatore è un'operazione appropriata perché, se l'erogazione di corrente continuasse, potrebbero verificarsi altri danni, forse anche maggiori. Tutto bene, dunque? Non proprio. Infatti nel campo della psiche l'interruzione della corrente equivale alla DEPRESSIONE, con tutto quello che questa comporta.

Qualcuno ha sostenuto che cadiamo in depressione perché abbiamo distrutto gli "oggetti" amati. In alcuni casi è vero, ma in altri (per esempio quello di questo paziente) cadiamo in depressione perché abbiamo staccato il contatore della luce, cioè abbiamo “chiuso” il rubinetto dal quale sgorga quella energia (le emozioni) che ha distruttto gli "oggetti" amati. E non è la stessa cosa: nel primo caso la depressione è l'effetto prodotto dal senso di colpa, nel secondo invece è l’effetto secondario del desiderio di prevenire ulteriori danni agli “oggetti” amati.

Le due differenti cause della depressione comportano ovviamente differenti strategie terapeutiche.

Si potrebbe cercare di capire perché l'incendio scoppia proprio in un bar e perché il sognatore cerca proprio l'aiuto di M, ma nel sogno non ci sono elementi sufficienti per capirlo con chiarezza perciò è meglio rinunciare a elucubrazioni che risulterebbero inutili e magari anche fuorvianti.

30 novembre 2011

Sogno n. 204


Avevo rotto delle cose e per questo fatto provavo un senso di colpa. Arrivava un prete che mi trovava molto malata e cercava di guarirmi dicendomi di sbattere le palpebre. All'inizio io non ce la facevo. Poi, però, piano piano riuscivo a farlo e lui mi diceva che doveva far uscire dal mio corpo una specie di diavolo.

Interpretazione

Ecco di nuovo il senso di colpa prodotto da una emozione "cattiva" che ha infranto qualche tabù.

Ho già pubblicato molti sogni in cui compare la figura del diavolo come simbolo del “male”. In questo caso credo sia utile ripetere quanto ho detto nell'interpretazione del sogno n. 2 aggiungendo però una considerazione:

.... Qui si vede in azione il classico meccanismo della PROIEZIONE, il male viene localizzato all'esterno cioè nel DIAVOLO anziché nel proprio interno, nelle emozioni-pulsioni considerate cattive. È come se il sognatore si rassicurasse pensando a livello inconscio: "Io sarei buono se non ci fosse quel tanghero lì a tentarmi!".

Nei due sogni il meccanismo di difesa è leggermente diverso. Là il male-diavolo veniva scacciato direttamente dal sognatore (tracciando croci bianche dappertutto), qua invece la sognatrice ricorre all'azione di un'altra persona (il prete esorcista). Evidentemente ritiene di non possedere i mezzi per liberarsi. Questo vuol dire che si sente più debole e vulnerabile dell'altro paziente, che si trova in uno stato di dipendenza maggiore. Si tratta di una indicazione utile per il terapeuta perché gli suggerisce di usare un'azione più "soft".

23 novembre 2011

Sogno n 203

Nota: le evidenziazioni sono mie.

Ero in una casa vecchia. C'era la sensazione che qualcosa stava per finire. Mi pare che la casa fosse in qualche modo collegata con mia madre. Nella parete di una stanza c'era un camino e pensavo che mi avrebbe fatto piacere restare in quella stanza e sentire il calore

C'era il senso di qualcosa che non andava fatta in quanto comportava una perdita di tempo, ma c'era anche il senso di un qualcosa che stava per finire perciò avevo voglia di riscaldarmi ancora un po' prima che finisse.

Interpretazione
 
Ecco il punto di svolta di un'analisi: dentro il sognatore c'è ancora un residuo del "vecchio" atteggiamento infantile e immaturo (la casa vecchia), ma c'è anche la sensazione che questo vecchio stia per finire. In questo caso si tratta dei sentimenti provati per la figura della madre vissuta come può viverla un bambino cioè come chioccia che fornisce CALORE al pulcino riparato sotto la sua ala (camino).

Il paziente si rende conto che è diventato adulto e che lo aspetta pertanto un rapporto diverso con la madre, un rapporto più maturo in cui sarà lui a prendersi cura di lei che oramai è vecchia (nella realtà). Tuttavia vuole indugiare ancora un po' nell'atteggiamento infantile e concedersi per l'ultima volta il piacere di PRENDERE dalla madre calore, affetto, protezione. Lei continuerà a volergli bene, certo, ma sarà un amore diverso perché adesso è lui quello che dà la sicurezza e la forza. 

Lui sa che questo indugiare nel comportamento infantile costituisce una perdita di tempo, ma vuole concederselo lo stesso perché è consapevole che non ci sarà più un'altra occasione per farlo. Diciamolo in un altro modo: è l'ultima poppata prima di cominciare a confezionarsi il cibo con le proprie mani.

16 novembre 2011

Sogno n. 202

 
.... Quando torno nella cameretta di mia figlia guardo attraverso i vetri della finestra e sento passare a bassissima quota un aeroplano il cui pilota dice, attraverso un altoparlante, di avere grosse difficoltà che lo costringeranno ad atterrare. Io sono preoccupata all'idea che questo atterraggio si trasformi in una catastrofe.


Guardo verso l'orizzonte e nel cielo vedo delle luci saettare dal basso verso l'alto e capisco che si tratta della contraerea serba (nota mia: il sogno è stato fatto al tempo della guerra in Serbia). Allora sono terrorizzata poiché capisco che la guerra è così vicina che prima o poi coinvolgerà anche noi.

Interpretazione

Prima dell’analisi la paziente aveva dentro di sé l'immagine paterna che si costruiscono i bambini per sentirsi protetti e al sicuro cioè l’immagine del gigante forte, buono, coraggioso, che vince sempre tutti. È bene precisare però che si trattava di un'immagine soltanto immaginata-desiderata in quanto il padre reale era ben lungi dall'assomigliare al modello che aveva costruito la figlia bambina. Anzi, l'immagine era tanto più perfetta proprio in quanto doveva compensare la delusione sofferta nella realtà.

Il padre che sovrastava tutti per forza e coraggio, nel sogno è rappresentato dal pilota cioè da un uomo che vola sopra gli altri, che sta lassù in alto. Adesso però la paziente sente che questa figura paterna fortemente idealizzata sta per crollare. Di solito, nella vita della maggioranza delle persone il ridimensionamento della figura del padre avviene per gradi, senza traumi, mano a mano che si cresce, e al massimo produce della delusione. Quando invece nell’infanzia abbiamo usato la figura del padre per proteggerci da tempeste emotive particolarmente forti, il suo ridimensionamento che compiamo da adulti viene vissuto come una CADUTA, come una catastrofe perché all’improvviso viene a mancare la DIGA-DIFESA che ci aveva protetto.

Nel caso specifico di questo sogno, la caduta-scomparsa della diga-difesa dà l'avvio allo scatenarsi della guerra cioè al conflitto tra le emozioni non più trattenute dalla rimozione. La paziente costruisce lo scenario drammatico utilizzando le notizie prese dalla situazione internazionale che al momento del sogno era una situazione di guerra in atto. E c’è anche la sensazione che il pericolo si stia avvicinando e coinvolga sia la madre che la figlia.

I colpi della contraerea possono essere stati utilizzati dalla sognatrice per rappresentare un ambiente di guerra oppure anche per indicare emozioni violente che partono dal basso (il suo inconscio) e sono dirette lassù, in alto, dove vola il pilota-padre. Voi direte: "Ma come, il padre non era la sua diga-protezione, e adesso gli spara contro?". Nella psiche le cose non sono mai semplici, lineari e logiche. Se lo fossero io sarei... disoccupato. Allora viva la psiche!  :-)

8 novembre 2011

Sogno n.201


Viene a trovarmi a casa una mia vecchia amica di quando avevo 5-6 anni.... e ci mettiamo a parlare nella cameretta di mia figlia la quale da poco si è tutta sporcata con la cacca. Io cerco di pulirla, ma a un certo punto ho le mani talmente sporche che sono costretta a toglierle una parte della cacca con la bocca. Provo un certo disgusto, comunque scopro che è meno forte di quello che si prova quando ci si immagina  col pensiero questa operazione. Inoltre penso che devo farlo se voglio davvero pulire bene mia figlia, così vado in cucina per sputare questo insolito boccone.

Interpretazione

La cacca rappresenta lo "sporco" per antonomasia, quindi anche quello che sentiamo di avere dentro sotto forma di emozioni "cattive". Per la sognatrice potrebbe rappresentare sia la parte negativa dei sentimenti provati verso la figlia (dopo avere letto tante interpretazioni non ce ne meravigliamo più) sia quello che lei provava quando era figlia a sua volta.

Il riferimento cronologico presente nel sogno (“quando avevo 5-6 anni”) sembrerebbe avvalorare quest'ultima ipotesi, ma potrebbero essere vere entrambe, contemporaneamente. Comunque sia, l'aspetto più importante del sogno è il fatto che lei decida di prendere finalmente contatto con queste emozioni "sporche" e, per giunta, di farlo nella maniera più completa cioè usando anche la BOCCA che è la parte del nostro corpo che meno volentieri faremmo entrare in contatto con la "cacca". Possiamo dedurne che lei oramai ha superato la resistenza più forte. Anche perché scopre che l'operazione è meno schifosa di quanto si potrebbe pensare. Ma c’è di più, c'è anche la convinzione che: "Devo farlo se voglio davvero pulire bene mia figlia".

L'unico elemento strano del sogno è che lei, per sputare l'insolito boccone, va in CUCINA. Perché non va in bagno come sarebbe stato logico attendersi? Impossibile rispondere a questa domanda, possiamo solo rilevare che la cucina è immediatamente associabile alla figura della MADRE. Ecco quindi una traccia da tenere presente nell’interpretare i sogni che verranno, ma anche il n.15 che la stessa paziente aveva fatto molto tempo prima e nel quale c’era una donna “di mezza età” che rischiava di morire dentro un ascensore che stava “salendo” (contenuti inconsci che stanno emergendo).

1 novembre 2011

Sogno n. 200


Volteggio nell'aria ondeggiando qua e là. La mia discesa viene rallentata da ostacoli contro i quali vado a sbattere. Con le mani tengo mia figlia e il figlio di una mia amica. 

Ho paura che i bambini si facciano male ma stranamente non riportano lesioni. È come se tutti e tre rimbalzassimo sugli oggetti che incontriamo scendendo. 

Finalmente ci troviamo a terra e il figlio della mia amica corre incontro a sua nonna. Ma si sa quanto sono irrequieti i bambini. Infatti la nonna si arrabbia e comincia a sbattere la testa del nipote contro un tavolino. Allora io accorro in aiuto del bambino e mi scaglio con rabbia contro la nonna. Il bambino ha due segni profondi sulla fronte. Cosa dirò adesso alla madre che me lo aveva affidato? Così, presa da grande rabbia, comincio a maltrattare violentemente la nonna. 

A questo punto l'atteggiamento della nonna cambia e mi prega, tra le lacrime, di non raccontare niente alla nuora. Provo un odio profondo verso questa donna perché, dietro quella falsa sottomissione, c'è un mostro

Torno a prendere per mano il bambino e mia figlia e continuiamo la nostra discesa sempre volteggiando nell'aria.

Interpretazione

Titolo dato dalla paziente a questo sogno:  "La discesa".

Associazioni da lei fornite: "Ho sempre avuto la tendenza a stare con la testa per aria, vivendo in un mondo tutto mio, anziché restare con i piedi per terra".

A volte siamo inclini a stare con la testa per aria perché sulla terra (la realtà delle emozioni) ci sono "cose" sgradevoli con le quali non vogliamo prendere contatto. È proprio quello che ha fatto per molti anni questa paziente, ma adesso sta lentamente ritornando verso la concretezza della realtà (la discesa verso la terra).

Molti indizi - provenienti anche dalla sua vita reale - fanno pensare che fugga dalla propria aggressività verso i bambini. Aggressività che nel sogno viene proiettata sulla nonna del bambino per liberarsene e potersi così sentire "buona".

Dietro l'immagine della nonna potrebbe celarsi quella della madre che infatti, a suo giudizio, ha sempre avuto un comportamento simile a quello della vecchia nel sogno: apparentemente sottomessa, ma in realtà capace di grande cattiveria. Forse il risentimento-odio provato per quest'ultima ha un legame molto stretto con quello che comincia ad affiorare nelle sedute, nello stesso periodo in cui è stato fatto il sogno, e che è diretto verso la madre.

26 ottobre 2011

Sogno n. 199


.... ero sulla riva e davanti a me c'erano delle grotte profonde con dentro l'acqua. Veniva un pesce dalle forme mostruose che mi chiedeva aiuto. Si trattava di andare avanti in quelle grotte. Avevo un po' di timore, ma decidevo di andare.

Interpretazione
  •  Grotte e acqua =  inconscio, emozioni.
     
  • Il pesce, in quanto abitante nell'acqua =  contenuti dell'inconscio.
La mostruosità delle sue forme è dovuta al fatto che questi contenuti sono lontani dalla coscienza, quindi appaiono diversi, alieni ed anche inquietanti e pericolosi.

Questi contenuti chiedono l'aiuto della parte cosciente, della razionalità. È insolito che questo accada. Quasi sempre è la coscienza che viene sentita come la parte bisognosa d'aiuto in quanto esposta al rischio di essere travolta, sopraffatta. Comunque, in questo caso succede perciò bisogna prenderne atto (da molto tempo non mi meraviglio più di quello che emerge dall'inconscio).

Il sognatore ha "un po' di timore", ma non si lascia bloccare e va avanti lo stesso. Evidentemente ha superato la fase iniziale, quella in cui la paura induce alla fuga o alla paralisi.

Prognosi positiva...  :-)

19 ottobre 2011

Sogno n 198


Ricevo e pubblico

Ciao Romano,

non sentirti in dovere di interpretare il mio sogno, ci sono molte altre persone che hanno bisogno del tuo aiuto (che belle, le interpretazioni sul tuo sito, ogni volta scopro che mi piacerebbe avere il tempo di leggerle tutte - si impara molto anche così). Quindi metti pure il mio sogno in fondo alla lista. È un sogno fumoso, uno di quelli lunghissimi.

Antefatto: ieri sera ho conosciuto un paio di nuove ragazze, in un odiosissimo bar con un'odiosissima musica, ma ero molto nervoso e praticamente sono stato sempre con la bocca chiusa.

Il sogno è questo:

Sono seduto ad un tavolo lunghissimo, di legno, insieme con tante altre persone. Non riesco a vedere i limiti del tavolo, anche se di questa cosa non mi preoccupo. È tutto buio e fumoso, l'atmosfera sa di vecchio e di sporco, ma non mi preoccupo perché ci sono tantissime persone intorno a me che non sembrano notarlo e allora deve essere una cosa normale. A questa tavolata sono stato invitato.

Non capisco le dimensioni del posto in cui mi trovo; sono verso l'estremità di un tavolo, cinque-sei persone prima del capotavola. C'è un'apertura dalla quale entra una luce gialla e fumosa, come di un sole invernale. La porta è aperta e tutto questo mi pare normale, anche il luogo mi pare familiare.

Ho anche la consapevolezza che attorno a questo tavolo ci sono tutte le persone che ho conosciuto nella mia vita. Mi pare di intravedere qualche compagno di scuola e qualche ragazza conosciuta. Seppure siamo in tantissimi, l'atmosfera è molto intima. So, ma non lo vedo, che accanto a me c'è il mio amico G...  e forse anche la mia amica A...   e la cosa non mi interessa.

Una ragazza (che è poi quella che ho conosciuto la sera prima nella realtà) si alza e si offre come prostituta. Non ricordo le parole, ma dovevano essere molto volgari ed esplicite: in sostanza, noi ragazzi la potevamo seguire a turno in uno stanzino che ci aveva indicato con il dito. Era una sorta di piccolo antro coperto da una tenda. Ce ne erano cinque o sei, tutti uguali, uno accanto all'altro.

Un mio compagno, non identificato, segue con sicurezza la ragazza dietro la tenda. A quel punto sono investito dalla consapevolezza che, in quello e negli altri stanzini, si stanno consumando giochi erotici e atti sessuali. Prima uno, poi l'altro, si va dentro e si provano i piaceri della carne. Tutti lo fanno come fosse una cosa normale.

Quando arriva il mio turno, devo decidere se andare o no, ma interpretando il pensiero del mio amico cattolico G... mi rifiuto di andare. Ma poi spunta M... (un altro mio amico) e, tutto fiero e sicuro di sé, mi dice: "Io ci vado", trovando il coraggio di fare una cosa che sa benissimo essere molto importante per la sua vita. Allora dentro di me nasce invidia, rabbia ed anche delusione, per cui sono tentato di andare pure io (sono sentimenti che ho provato molte volte osservando certi atteggiamenti di M... che non mi piacevano, ma che avrei lo stesso desiderato imitare). Però mi giro e vedo una mia vecchia compagna di scuola, S... e dai suoi occhi capisco che non vuole che io vada.

Cambia scena. Ora sto camminando con S..., faccio per abbracciarla, stringo il mio fianco al suo e lo circondo con il mio braccio. Mi sento molto fiero, provo una sensazione mai sentita in vita mia, cioè quella di abbracciare una ragazza (come si fa, nei sogni, ad avere sensazioni tattili mai provate?). Le do la mano e noto che la mia suda, ma non ci do importanza.

Camminando, da un bar conosciuto che si trova alla sinistra, spunta un tale che ho conosciuto all'università (mi sta molto antipatico) e dà un calcio a S.... Quando me ne accorgo, mi giro e lo insulto, lo minaccio a non toccare più S...

Poi proseguiamo oltre. Ora camminiamo per una città, sembra un vicolo che ho visto a Parigi, c'è la stessa luce gialla e fumosa che entrava dalla porta aperta del locale. Parliamo, diciamo cose dolci tra di noi e stiamo bene. Lei è contenta della mia scelta e del fatto che ci siamo allontanati da quella tavolata. 

Adesso, però, vedo che siamo sulla strada del ritorno e che dovremo presto rientrare nel bar.

Questo è ciò che ricordo del sogno. Molto fumoso, ma certi particolari, come la rabbia per M... o l'abbraccio del fianco di S... , sono nitidi e chiari.

S... è l'unica persona del liceo di cui sento la mancanza. Tra di noi c'era un'amicizia molto stretta che per poco non era amore. Ora lei è andata a studiare in una famosa università americana e non la vedo da dicembre. È la persona più intelligente che abbia mai conosciuto e in America sta vincendo in ogni cosa, battendo - nei campi della filosofia, della matematica, della ricerca scientifica e della fisica nucleare - le persone più intelligenti del mondo che confluiscono in quella università per intraprendere una carriera da Nobel. Vado molto orgoglioso di questa mia amicizia e del fatto che io sia uno dei pochi che lei ha preferito.

Interpretazione

Questo sogno è talmente ricco di particolari che ci perderemmo in un dedalo di vicoli se provassimo a seguirli tutti. Allora cerchiamo di non lasciarci fuorviare dai dettagli e proviamo a individuare il "succo" del discorso sviluppato dal sogno. 

  • Nella prima parte, quella che precede il "cambia scena", compare una            PROSTITUTA cioè un tipo di donna che procura piaceri sessuali considerati dal sognatore in conflitto con i dettami religiosi. Peraltro vissuti senza un’adesione personale molta convinta. Infatti lui rifiuta di andare con la prostituta non per un’intima convinzione personale, ma “interpretando il pensiero del suo amico cattolico G.. Il vero giudice interiore non è il Super-Io del sognatore, ma quello del suo amico.
  • Nella seconda parte, invece, compare una figura di donna esclusivamente SPIRITUALE, tutta intelligenza, studio e amicizia platonica.
 Il sognatore sta vivendo un conflitto molto intenso tra le proprie pulsioni sessuali disprezzate in quanto considerate volgari - che lo spingerebbero ad entrare nello stanzino in cui si fanno giochi erotici - e l’aspirazione a rapportarsi con una donna totalmente “depurata” della componente sessuale.

È molto probabile che in questo ragazzo l’immagine della donna “depurata” non sia nata da un bisogno autonomo, indipendente, ma solo come reazione all’immagine rifiutata della donna-prostituta. Anche se non fosse così, comunque, il punto nodale del sogno è la presenza del conflitto. È su quello che bisognerebbe lavorare per risolvere il problema del giovane. La psicoterapia non dovrebbe lasciarsi impelagare nelle dispute troppo teoriche.

Il "succo" del sogno è questo. Una volta capito il senso generale possiamo dedicarci anche agli altri aspetti secondari senza correre il rischio di perderci per strada.

Prima della contrapposizione Donna-Prostituta e Donna-Spirituale potremmo considerare quella ancora più generale Sensualità-Spiritualità. Ma su questo si potrebbero scrivere interi volumi di dotte considerazioni filosofiche, religiose, storiche, mitologiche, cosmologiche e qui invece siamo solo in un blog, sia pure un po’ particolare.

Per rendersi conto di quanto il sognatore consideri spregevole quel tipo di sessualità basterà considerare il termine che usa per indicare il locale in cui la prostituta offre le sue prestazioni, lo chiamo ANTRO.

Le sensazioni che il sognatore prova nei confronti della donna del primo tipo non sono prodotte da una prostituta di mestiere, ma da una ragazza qualsiasi conosciuta la sera prima. Vuol dire che a fargli schifo non è il sesso prezzolato, ma il sesso in se stesso. O meglio, il sesso gli appare sempre come sesso prezzolato.

Lui si sente diverso da tutti gli altri: "tutti lo fanno come fosse una cosa normale", ma lui non lo fa.

Lui rifiuta di andare perché "Interpreta il pensiero cattolico del suo amico”. Il condizionamento dovuto all'educazione religiosa sembra che lo blocchi ma, forse, non è di questo che si tratta realmente, forse è un alibi di cui si serve per "coprire" la ragione vera cioè la paura e il disprezzo per il rapporto sessuale con la donna. Perché dico "alibi"? Perché, se fosse una motivazione genuina, la sentirebbe come "sua", non avrebbe bisogno di proiettarla nel suo amico cattolico.

La sua tentazione di andare con la donna non nasce da un desiderio sessuale vero e proprio, ma solo dall'invidia per l'amico M. e dal desiderio di possedere la sua "sicurezza-fierezza".

Finalmente, a trarlo d'impaccio, compare l'amica S. che gli fa capire che non vuole che lui vada a sporcarsi con i piaceri della carne. Infatti lei è una donna "tuttocervello", una donna che coltiva solo la "conoscenza". Il sognatore si sente a suo agio con lei perché non lo spinge verso il "basso", là dove regna la concupiscenza e dove si è chiamati a dare prova della propria virilità.

Il contatto fisico con questa amica è del tutto casto, si riduce a quello fianco contro fianco e al braccio attorno alla vita. L'energia del desiderio sessuale viene sostituita da quella espressa dall'eroe coraggioso che si erge a difensore della propria dama assalita da un vile che se la prende con chi è più debole. Il fremito dell'orgasmo viene sostituito da quello prodotto dalla fierezza.

Però la parentesi vissuta con l'amica intellettuale è solo una parentesi, appunto. La vita alla quale il giovane si sente condannato è quella che si svolge nel bar verso il quale "dovremo presto rientrare" .

Conclusione:  difficoltà nel gestire la propria sessualità e tendenza a sublimarla in Intelligenza-Conoscenza.

13 ottobre 2011

Sogno n. 197

Ricevo e pubblico:

Devo essere messo un po' male, ma mi sono letto quasi tutti i sogni e le interpretazioni che ne proponi tu. Anch'io ero arrivato a certe simbologie e quello che ho letto mi ha chiarito certe cose.

Mi chiamo P... e ho 23 anni. Sotto una superficie tranquilla ho sempre sentito che dentro di me c'era qualcosa che non andava, qualcosa che poteva spiegare le ragioni della mia timidezza e anche altri problemi.

Da tre anni scrivo i sogni che ricordo meglio, ma solo di recente ho cominciato a leggere qualcosa di psicanalisi ecc. Grazie all'aiuto di un amico che conosce un po' Freud ho cominciato ad analizzare i miei sogni e a scavare in profondità. Desidero scoprire la verità su me stesso, ma mi rendo sempre più conto che ciò significherà rimettere in discussione tutto di me (con tutti i dubbi e le difficoltà che ciò comporta). Ho bisogno di uno che mi guidi, ma al tempo stesso ho paura.

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Mio commento, ovviamente in forma dubitativa in quanto non so niente di te e della tua vita:

Paura di scoprire che in te ci sono risorse che finora non hai utilizzato perché le ignoravi? Paura di liberarti della palla al piede che ti impedisce di correre?

Il nuovo produce sempre curiosità ed eccitazione accompagnate tuttavia anche da un pizzico di timore. Ti invito a riflettere che, se lasci che quest'ultimo prenda il sopravvento, dovrai dire addio ad ogni scoperta del nuovo!

Rileggiti il sogno n. 62, si riferisce proprio a questo tipo di problematica.

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Qui sotto ti invio il sogno che ho fatto in questi giorni. È arrivato dopo che ho cominciato a scavare dentro di me. Ho provato a interpretarlo per conto mio (anche se non mi convince del tutto), ma mi farebbe piacere sapere cosa pensi tu del sogno e della mia interpretazione.

Sono tornato a casa per alcuni giorni. Faccio un fuoco in cima alla via. Il giorno dopo voglio finire quello che non ho bruciato. So che è pericoloso, ma accendo lo stesso il fuoco sotto un albero dentro il condominio di mia zia (zia paterna, non sposata, che ha creato molti problemi in famiglia). 

Ci sono due grosse balle che bruciano, poi il fuoco prende tutto l'albero e ne vedo bene la chioma in fiamme. Allora penso: "Oooh! Ma cosa ho fatto?" e chiamo il 112.
Tutto è buio. Non ho problemi a telefonare, ma mi chiedono i miei dati e questo mi scoccia.
Quella che segue è l'interpretazione che ho trovato io. Tu cosa ne pensi?
È da pochi giorni che sono tornato a guardare dentro di me. Ho scoperto una parte dei miei dinamismi inconsci. Sento questa ricerca come una cosa rischiosa che però voglio fare. Ma ho paura di perdere il controllo e di perdere la mia virilità. Ho bisogno di farmi aiutare, ma mi blocca il dovermi aprire completamente con qualcuno.

Se potrai rispondermi (presto se ti è possibile) ti ringrazierò di cuore.

Interpretazione

L'unico commento che posso fare alla tua interpretazione è che hai messo bene a fuoco il significato di fondo del sogno. E lo dico senza ironia. Aggiungo solo alcune osservazioni.

Il fuoco rappresenta sia le emozioni molto intense (di una passione diciamo che "divampa") sia la funzione purificatrice. Sommando i due significati si ottengono le emozioni purificatrici. Nel tuo caso potrebbero essere, per esempio, un rancore e una rabbia covati a lungo, ma rimossi perché suscettibili di produrre - se lasciate affiorare fino alla coscienza - una reazione di sgomento-incredulità come quella che nel sogno manifesti con l'espressione: "Ooh! Ma cosa ho fatto?". Che diventerebbe ancora più chiara se formulata in questo modo: "Ooh! Ma cosa ho combinato?".
             
L'albero è il simbolo della virilità, ma anche della madre. Se questo fosse il significato giusto, se ne potrebbe dedurre che in te c'è il timore che un'operazione iniziata come normale e innocua pulizia (incendio delle due balle) possa crescere di proporzioni e trasformarsi in una distruzione della figura materna. 

Ti scoccia che al telefono chiedano i tuoi dati. Forse perché questo rende possibile la tua identificazione. Il che rende evidente la presenza in te di un forte senso di colpa. Colpa di cui temi di poter essere chiamato a rendere conto.

6 ottobre 2011

Sogno n. 196

. 
Degli operai hanno fatto un lavoro per il condominio ed io li pago con un assegno posdatato. Firmo anche altri assegni posdatati per altre cose.

Sul momento penso che a quelle date avrò i soldi per la copertura, poi però mi preoccupo perché mi rendo conto che, per altri assegni fatti in precedenza, mi troverò in difficoltà: ci arrivo pelo-pelo  o mi manca addirittura qualcosa.

Allora mi dà molto fastidio questo dover correre sempre per coprire gli assegni, mi mette paura, non mi piace e penso di cambiare sistema perché mi rendo conto che questo mio modo di fare mi mette in pericolo.

Interpretazione

Chi ha fatto questo sogno è cresciuto in una famiglia in cui era considerato normale spendere i soldi che non c'erano cioè fare debiti anche per le cose superflue.

L’effetto prodotto da questa "pedagogia" è stato che anche lui è vissuto per molti anni ricorrendo con leggerezza ai debiti per procurarsi le cose che desiderava. Il piacere di poter disporre immediatamente degli oggetti desiderati prendeva il sopravvento sulla consapevolezza che i debiti, prima o poi, devono comunque essere pagati.

Questo suo modo di vivere aveva prodotto due risultati: 
  1. Doveva spesso ricorrere ai soliti stratagemmi consistenti nel cambiare banca frequentemente, nel rincorrere gli assegni scoperti, nel procurarsi carte di credito sempre nuove, ecc.
  2.  Adesso gran parte di quello che guadagnava se ne andava per pagare gli interessi sulle somme avute in prestito e per per "tappare" i buchi aperti in precedenza.
Chiarito questo, è facile capire che il sogno rappresenta un importante punto di svolta nella sua vita. Adesso si rende finalmente conto di come è vissuto fino ad ora ed ha paura, quel sistema non gli piace più e vuole cambiarlo.

Se poi teniamo presente anche il significato simbolico che i soldi hanno nei sogni (energie interiori), ci rendiamo conto che il sognatore sta sulla buona strada per acquisire una maggiore capacità di amministrare le sue risorse interne.

Anche nella vita reale di questa persona si è verificato un cambiamento. Adesso spende il suo denaro con maggiore oculatezza, è più responsabile nelle sue decisioni, è più consapevole del suo ruolo di padre e così via.

Il tutto è "condito" da una grande soddisfazione derivante dal suo "piacersi di più". Quindi una maggiore autostima dalla quale scaturisce una maggiore sicurezza che a sua volta fa crescere il piacersi di più, in un virtuoso sviluppo circolare. È la ricompensa di cui parlo nell'interpretazione del sogno precedente.

27 settembre 2011

Sogno n. 195


Percorro una strada tra i campi, si tratta della Prenestina antica. Noto che ha una caratteristica particolare: è una strada a saliscendi continui, quindi a volte capita di non vedere niente davanti ma, poi, all'improvviso (cioè quando si è arrivati al culmine) si vede un bel paesaggio.
La cosa si ripete più volte. Prima c'è la sofferenza di non riuscire a vedere, poi c'è lo spettacolo piacevole.

Interpretazione

È il modo di procedere tipico della psicoterapia, alti e bassi, entusiasmi e sconforti, speranze e pessimismo. L'importante è non lasciarsi  "smontare" dai momenti in cui tutto sembra fermo, inutile e inefficace oppure sembra di essere tornati addirittura indietro. Se si persevera e si continua, la ricompensa non manca di arrivare. Vedere il sogno n. 49.

20 settembre 2011

Sogno n. 194

Antonio R. aveva subito un processo. Ora si trattava di seppellire qualcosa per chiudere quel processo. Però il problema era che, seppellendola in quel posto, avrebbero trovato altri reperti archeologici che non dovevano trovare.

Interpretazione

Il significato di questo sogno non è del tutto chiaro, i vari elementi non sono collegabili in un tutto coerente. Il che è abbastanza normale in un sogno, almeno finché ci limitiamo a prendere in considerazione soltanto la sua forma apparente. Abbiamo però molte indicazioni importanti che vale la pena di registrare come tasselli che torneranno utili in seguito, quando si avrà a disposizione ulteriore materiale.

Riferisco questo sogno per dare un'idea del modo in cui si procede quando si cerca di "cavare" il significato dai sogni: non è facile come estrarre il contenuto da una scatola; il significato non sta lì, bello e pronto, ma spesso bisogna costruirlo faticosamente, mettendo insieme i pezzi che sono emersi da più sogni, anche a distanza di tempo. Non è un caso che Freud fosse un appassionato di archeologia e che il suo studio fosse pieno di reperti archeologici. L’archeologo si trova spesso nella condizione di dover ricostruire un reperto rimettendo insieme i suoi vari pezzi recuperati un po’ qua e un po’ là.

Veniamo al sogno. C'è stato un processo cioè una procedura che evoca parecchi concetti:  accusa, accusato, giudice, difensore, colpa, prove, assoluzione, condanna, pena, espiazione.

Diciamo di sfuggita che sono questi i concetti che rendono una psicoterapia diversa da una terapia di tipo “medico”: il malato che ha un disturbo nel corpo non si sente "processato" come invece accade nelle psicoterapie che lavorano sui sogni e con i sogni. È per questo che molte persone preferiscono pensare che i loro disturbi sono prodotti da qualcosa che non funziona nel corpo. Pensarla in questo modo infatti permette loro di non risvegliare i sensi di colpa. Senza rendersene conto, queste persone pensano: "Se si ammala il mio corpo io non ne sono responsabile e il compito di guarirmi spetta per intero al medico. Se è  ammalata la mia mente, invece, la colpa è mia perciò sono chiamato a renderne conto e a darmi da fare personalmente".

Tornando al sogno, il processo in questione non viene percepito come MERITATO, ma come INGIUSTO. Infatti il sognatore lo percepisce come un processo SUBITO.

Il punto più importante, però, è che lui sta compiendo un'operazione che è l'esatto contrario di quello che si deve fare in una psicoterapia: seppellisce cioè sottrae alla vista anziché portare alla luce, portare a galla. Il tutto per chiudere la questione cioè per non doverne parlare mai più.

Lui vorrebbe seppellire il tutto in un certo posto, ma è proprio da lì che verrebbero fuori altri elementi che invece vuole che restino nascosti. Forse perché lo incriminerebbero?. È una ipotesi da tenere presente.

Come si vede, c'è qualcosa di non limpido. Ma intendiamoci, non si tratta di malafede, di insincerità consapevole da parte del paziente. Lui è convinto di dare piena collaborazione. Ed è vero, ma solo a livello cosciente. Purtroppo c'è la solita resistenza che entra in azione all'insaputa della coscienza.

Conclusione: per usare ancora la metafora archeologica, si richiedono ulteriori scavi.   :-)