20 marzo 2011

Sogno n. 170


Nel negozio in cui lavoro entra un uomo che estrae una pistola e dice che è una rapina. Poi spara ma i proiettili sono piccolissimi e non feriscono. Cerco di fargli capire che non è bello fare una rapina, allora lui esce dal negozio per andarsene col complice che lo aspettava in macchina. Quando quest'ultimo capisce che l'altro è uscito senza il bottino, fugge con la macchina lasciandolo a piedi. Allora l'uomo rientra nel negozio e ci aiuta nel nostro lavoro.
Tutto questo avviene mentre stiamo per chiudere, ma continua ad entrare gente, tanta gente che vuole fare compere e così non possiamo chiudere.
Arriva anche la proprietaria del negozio con una bambina che sta piangendo. Io le chiedo perché piange e lei mi dice che l'ha picchiata perché stava facendo tanti capricci.
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Interpretazione

Il ladro con la pistola potrebbe far pensare alla figura maschile vissuta come aggressiva, ma in questo caso è più probabile che rappresenti l'aggressività della stessa sognatrice la quale ne ha paura quindi la proietta all'esterno.
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Poi scopre però che non è veramente pericolosa (i proiettili sono piccolissimi e non feriscono), allora comincia a dialogare con questa parte di se stessa. A quel punto avviene una trasformazione: quello che prima era un pericolo si trasforma in un valido aiuto per il lavoro e questo ne risulta incrementato proprio quando uno meno se lo aspetterebbe, nel momento di chiudere.

Le nostre parti ritenute "cattive" contengono una grande quantità di energia che resta inutilizzata finché prendiamo le distanze da loro, ma nel momento in cui ci avviciniamo e cominciamo a dialogare, tutta quell'energia diventa utilizzabile per scopi utili o piacevoli.
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C'è da dire anche che l'aggressività non è sempre e totalmente negativa. A parte le situazioni in cui la usiamo per difenderci da un pericolo, la sua natura profonda è identica a quella che sta alla base della cosiddetta "grinta" che ci permette di affrontare e risolvere le difficoltà, di avere successo nella vita. È solo questione di "dosaggio", la differenza sta solo nella quantità.
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La bambina che piange perché è stata picchiata ci fa capire che l'aggressività di cui parla il sogno non è di tipo generico, ma si riferisce a quella rivolta contro i bambini. La conferma di tale ipotesi viene dal fatto che questa donna faceva spesso sogni in cui dei bambini correvano gravi pericoli. Ipotesi: potrebbe trattarsi della rivalità-gelosia tra fratelli e sorelle.

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