27 aprile 2011

Sogno n. 174

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Mostro il mio pene a papà per fargli vedere che è diventato grosso e imponente. Lui mi guarda con una espressione che è un misto di fierezza paterna e di soddisfazione. Si vede che è contento per me, sembra dirmi: "Adesso sei grande, nella vita puoi farcela da solo". .

Interpretazione


Credo che non ci sia bisogno di interpretare questo sogno, però colgo l'occasione per confutare un’opinione oggi molto diffusa: ci sono genitori che, volendo evitare nei loro figli la comparsa di tabu sessuali, girano nudi in casa, fanno il bagno insieme con loro, lasciano aperta la porta del bagno, ecc.

Da un lato, è vero, questo comportamento contribuisce a sdrammatizzare l'argomento sesso e abitua i bambini a viverlo in modo sano e sereno ma, dall'altro, può far nascere nei figli complessi di inferiorità che possono resistere fino all'età adulta. In questo campo delicato le soluzioni semplicistiche non esistono, come dimostra il caso seguente:


Una paziente si rese conto solo a quarant'anni che i suoi genitali avevano lo stesso valore e la stessa importanza di quelli della madre. Quando era molto piccola, infatti, aveva visto la madre nuda ed era rimasta profondamente colpita dalla presenza di quella "foresta di peli" (parole sue) e dalle sue dimensioni. Le era venuto spontaneo confrontarle con l'aspetto glabro e con le dimensioni della propria vagina ben più piccola. Da quell'esperienza aveva ricavato la convinzione (inconscia) che la DONNA VERA era soltanto sua madre e si era portata dentro per tutti quegli anni questo senso di inferiorità che non era scomparso nemmeno quando anche lei ormai possedeva quella foresta di peli. I dati oggettivi riscontrabili nella realtà, infatti, non sempre sono sufficienti per "smontare" una convinzione inconscia che si è creata in noi quando eravamo bambini e che si è consolidata per il semplice trascorrere degli anni.

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