19 maggio 2011

Sogno n. 176

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Mi trovo su una spiaggia ed ho in mano un oggetto di plastica bianca. Intorno a me ci sono molti amici che mi dicono che non c'è bisogno che continui a pulire quell'oggetto in quanto è già pulito a sufficienza. Sembrano addirittura un po' scocciati, come se mi considerassero una maniaca della pulizia. Io invece dico che ancora non è pulito abbastanza, anche se all'apparenza lo sembra.

Per farlo tornare veramente bianco, allora, decido che lo immergerò nell'acqua del mare e per garantire il successo dell'operazione, essendo l'oggetto una mia proprietà, mi immergerò anch'io. Di questo sono pienamente convinta e non mi frega niente di quello che pensano gli altri.

Interpretazione

Chi segue una psicoterapia si sente ripetere molto spesso da parenti, amici e conoscenti una o più delle frasi seguenti:

• Ma come, ancora non hai finito?
• Stai diventando dipendente dall'analista
• Per te l'analisi è diventata una droga
• Devi farcela da solo
• Potresti spendere meglio quei soldi

E via di questo passo. Queste critiche sono molto pericolose per l'analisi perché vanno a rafforzare i dubbi, le incertezze e soprattutto le resistenze che tutti i pazienti incontrano lungo il percorso che porta a una maggiore conoscenza di sé. E non cambia molto la situazione il fatto che queste critiche vengono quasi sempre da persone che parlano così perché hanno paura dell'analisi. Il paziente questo non lo sa e non sapendolo teme di fare la figura dell'incapace, dell'ingenuo, di uno che si lascia abbindolare e spennare. La conseguenza è che la tentazione di interrompere l'analisi (che aspetta solo l'occasione propizia per trasformarsi in una decisione vera e propria) viene rafforzata potentemente da queste critiche dei parenti e degli amici.

In questo caso, per fortuna, il sogno descrive una situazione completamente diversa: la paziente sa quello che vuole (il bianco completo cioè la pulizia completa) ed è pronta a ottenerlo "fregandosene" di quello che dicono i suoi amici.

Lei ha già ottenuto qualche risultato parziale, ma vuole di più e soprattutto ha capito che per ottenerlo deve immergere se stessa nell'inconscio (mare), non basta immergervi soltanto l'oggetto.

Importantissimo è il fatto che la sognatrice riconosca che l'oggetto "sporco" da lavare le appartiene: significa che non ha più bisogno di usare il meccanismo della  PROIEZIONE di cui ci serviamo per attribuire agli altri le "magagne" che invece incosciamente sentiamo di avere dentro. 

La spiaggia è terra che confina col mare perciò la strada da percorrere per raggiungerlo è pochissima quindi si può prevedere che l'operazione di "lavaggio" andrà a buon fine e non richiederà molto tempo.

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