13 ottobre 2011

Sogno n. 197

Ricevo e pubblico:

Devo essere messo un po' male, ma mi sono letto quasi tutti i sogni e le interpretazioni che ne proponi tu. Anch'io ero arrivato a certe simbologie e quello che ho letto mi ha chiarito certe cose.

Mi chiamo P... e ho 23 anni. Sotto una superficie tranquilla ho sempre sentito che dentro di me c'era qualcosa che non andava, qualcosa che poteva spiegare le ragioni della mia timidezza e anche altri problemi.

Da tre anni scrivo i sogni che ricordo meglio, ma solo di recente ho cominciato a leggere qualcosa di psicanalisi ecc. Grazie all'aiuto di un amico che conosce un po' Freud ho cominciato ad analizzare i miei sogni e a scavare in profondità. Desidero scoprire la verità su me stesso, ma mi rendo sempre più conto che ciò significherà rimettere in discussione tutto di me (con tutti i dubbi e le difficoltà che ciò comporta). Ho bisogno di uno che mi guidi, ma al tempo stesso ho paura.

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Mio commento, ovviamente in forma dubitativa in quanto non so niente di te e della tua vita:

Paura di scoprire che in te ci sono risorse che finora non hai utilizzato perché le ignoravi? Paura di liberarti della palla al piede che ti impedisce di correre?

Il nuovo produce sempre curiosità ed eccitazione accompagnate tuttavia anche da un pizzico di timore. Ti invito a riflettere che, se lasci che quest'ultimo prenda il sopravvento, dovrai dire addio ad ogni scoperta del nuovo!

Rileggiti il sogno n. 62, si riferisce proprio a questo tipo di problematica.

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Qui sotto ti invio il sogno che ho fatto in questi giorni. È arrivato dopo che ho cominciato a scavare dentro di me. Ho provato a interpretarlo per conto mio (anche se non mi convince del tutto), ma mi farebbe piacere sapere cosa pensi tu del sogno e della mia interpretazione.

Sono tornato a casa per alcuni giorni. Faccio un fuoco in cima alla via. Il giorno dopo voglio finire quello che non ho bruciato. So che è pericoloso, ma accendo lo stesso il fuoco sotto un albero dentro il condominio di mia zia (zia paterna, non sposata, che ha creato molti problemi in famiglia). 

Ci sono due grosse balle che bruciano, poi il fuoco prende tutto l'albero e ne vedo bene la chioma in fiamme. Allora penso: "Oooh! Ma cosa ho fatto?" e chiamo il 112.
Tutto è buio. Non ho problemi a telefonare, ma mi chiedono i miei dati e questo mi scoccia.
Quella che segue è l'interpretazione che ho trovato io. Tu cosa ne pensi?
È da pochi giorni che sono tornato a guardare dentro di me. Ho scoperto una parte dei miei dinamismi inconsci. Sento questa ricerca come una cosa rischiosa che però voglio fare. Ma ho paura di perdere il controllo e di perdere la mia virilità. Ho bisogno di farmi aiutare, ma mi blocca il dovermi aprire completamente con qualcuno.

Se potrai rispondermi (presto se ti è possibile) ti ringrazierò di cuore.

Interpretazione

L'unico commento che posso fare alla tua interpretazione è che hai messo bene a fuoco il significato di fondo del sogno. E lo dico senza ironia. Aggiungo solo alcune osservazioni.

Il fuoco rappresenta sia le emozioni molto intense (di una passione diciamo che "divampa") sia la funzione purificatrice. Sommando i due significati si ottengono le emozioni purificatrici. Nel tuo caso potrebbero essere, per esempio, un rancore e una rabbia covati a lungo, ma rimossi perché suscettibili di produrre - se lasciate affiorare fino alla coscienza - una reazione di sgomento-incredulità come quella che nel sogno manifesti con l'espressione: "Ooh! Ma cosa ho fatto?". Che diventerebbe ancora più chiara se formulata in questo modo: "Ooh! Ma cosa ho combinato?".
             
L'albero è il simbolo della virilità, ma anche della madre. Se questo fosse il significato giusto, se ne potrebbe dedurre che in te c'è il timore che un'operazione iniziata come normale e innocua pulizia (incendio delle due balle) possa crescere di proporzioni e trasformarsi in una distruzione della figura materna. 

Ti scoccia che al telefono chiedano i tuoi dati. Forse perché questo rende possibile la tua identificazione. Il che rende evidente la presenza in te di un forte senso di colpa. Colpa di cui temi di poter essere chiamato a rendere conto.

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