19 ottobre 2011

Sogno n 198


Ricevo e pubblico

Ciao Romano,

non sentirti in dovere di interpretare il mio sogno, ci sono molte altre persone che hanno bisogno del tuo aiuto (che belle, le interpretazioni sul tuo sito, ogni volta scopro che mi piacerebbe avere il tempo di leggerle tutte - si impara molto anche così). Quindi metti pure il mio sogno in fondo alla lista. È un sogno fumoso, uno di quelli lunghissimi.

Antefatto: ieri sera ho conosciuto un paio di nuove ragazze, in un odiosissimo bar con un'odiosissima musica, ma ero molto nervoso e praticamente sono stato sempre con la bocca chiusa.

Il sogno è questo:

Sono seduto ad un tavolo lunghissimo, di legno, insieme con tante altre persone. Non riesco a vedere i limiti del tavolo, anche se di questa cosa non mi preoccupo. È tutto buio e fumoso, l'atmosfera sa di vecchio e di sporco, ma non mi preoccupo perché ci sono tantissime persone intorno a me che non sembrano notarlo e allora deve essere una cosa normale. A questa tavolata sono stato invitato.

Non capisco le dimensioni del posto in cui mi trovo; sono verso l'estremità di un tavolo, cinque-sei persone prima del capotavola. C'è un'apertura dalla quale entra una luce gialla e fumosa, come di un sole invernale. La porta è aperta e tutto questo mi pare normale, anche il luogo mi pare familiare.

Ho anche la consapevolezza che attorno a questo tavolo ci sono tutte le persone che ho conosciuto nella mia vita. Mi pare di intravedere qualche compagno di scuola e qualche ragazza conosciuta. Seppure siamo in tantissimi, l'atmosfera è molto intima. So, ma non lo vedo, che accanto a me c'è il mio amico G...  e forse anche la mia amica A...   e la cosa non mi interessa.

Una ragazza (che è poi quella che ho conosciuto la sera prima nella realtà) si alza e si offre come prostituta. Non ricordo le parole, ma dovevano essere molto volgari ed esplicite: in sostanza, noi ragazzi la potevamo seguire a turno in uno stanzino che ci aveva indicato con il dito. Era una sorta di piccolo antro coperto da una tenda. Ce ne erano cinque o sei, tutti uguali, uno accanto all'altro.

Un mio compagno, non identificato, segue con sicurezza la ragazza dietro la tenda. A quel punto sono investito dalla consapevolezza che, in quello e negli altri stanzini, si stanno consumando giochi erotici e atti sessuali. Prima uno, poi l'altro, si va dentro e si provano i piaceri della carne. Tutti lo fanno come fosse una cosa normale.

Quando arriva il mio turno, devo decidere se andare o no, ma interpretando il pensiero del mio amico cattolico G... mi rifiuto di andare. Ma poi spunta M... (un altro mio amico) e, tutto fiero e sicuro di sé, mi dice: "Io ci vado", trovando il coraggio di fare una cosa che sa benissimo essere molto importante per la sua vita. Allora dentro di me nasce invidia, rabbia ed anche delusione, per cui sono tentato di andare pure io (sono sentimenti che ho provato molte volte osservando certi atteggiamenti di M... che non mi piacevano, ma che avrei lo stesso desiderato imitare). Però mi giro e vedo una mia vecchia compagna di scuola, S... e dai suoi occhi capisco che non vuole che io vada.

Cambia scena. Ora sto camminando con S..., faccio per abbracciarla, stringo il mio fianco al suo e lo circondo con il mio braccio. Mi sento molto fiero, provo una sensazione mai sentita in vita mia, cioè quella di abbracciare una ragazza (come si fa, nei sogni, ad avere sensazioni tattili mai provate?). Le do la mano e noto che la mia suda, ma non ci do importanza.

Camminando, da un bar conosciuto che si trova alla sinistra, spunta un tale che ho conosciuto all'università (mi sta molto antipatico) e dà un calcio a S.... Quando me ne accorgo, mi giro e lo insulto, lo minaccio a non toccare più S...

Poi proseguiamo oltre. Ora camminiamo per una città, sembra un vicolo che ho visto a Parigi, c'è la stessa luce gialla e fumosa che entrava dalla porta aperta del locale. Parliamo, diciamo cose dolci tra di noi e stiamo bene. Lei è contenta della mia scelta e del fatto che ci siamo allontanati da quella tavolata. 

Adesso, però, vedo che siamo sulla strada del ritorno e che dovremo presto rientrare nel bar.

Questo è ciò che ricordo del sogno. Molto fumoso, ma certi particolari, come la rabbia per M... o l'abbraccio del fianco di S... , sono nitidi e chiari.

S... è l'unica persona del liceo di cui sento la mancanza. Tra di noi c'era un'amicizia molto stretta che per poco non era amore. Ora lei è andata a studiare in una famosa università americana e non la vedo da dicembre. È la persona più intelligente che abbia mai conosciuto e in America sta vincendo in ogni cosa, battendo - nei campi della filosofia, della matematica, della ricerca scientifica e della fisica nucleare - le persone più intelligenti del mondo che confluiscono in quella università per intraprendere una carriera da Nobel. Vado molto orgoglioso di questa mia amicizia e del fatto che io sia uno dei pochi che lei ha preferito.

Interpretazione

Questo sogno è talmente ricco di particolari che ci perderemmo in un dedalo di vicoli se provassimo a seguirli tutti. Allora cerchiamo di non lasciarci fuorviare dai dettagli e proviamo a individuare il "succo" del discorso sviluppato dal sogno. 

  • Nella prima parte, quella che precede il "cambia scena", compare una            PROSTITUTA cioè un tipo di donna che procura piaceri sessuali considerati dal sognatore in conflitto con i dettami religiosi. Peraltro vissuti senza un’adesione personale molta convinta. Infatti lui rifiuta di andare con la prostituta non per un’intima convinzione personale, ma “interpretando il pensiero del suo amico cattolico G.. Il vero giudice interiore non è il Super-Io del sognatore, ma quello del suo amico.
  • Nella seconda parte, invece, compare una figura di donna esclusivamente SPIRITUALE, tutta intelligenza, studio e amicizia platonica.
 Il sognatore sta vivendo un conflitto molto intenso tra le proprie pulsioni sessuali disprezzate in quanto considerate volgari - che lo spingerebbero ad entrare nello stanzino in cui si fanno giochi erotici - e l’aspirazione a rapportarsi con una donna totalmente “depurata” della componente sessuale.

È molto probabile che in questo ragazzo l’immagine della donna “depurata” non sia nata da un bisogno autonomo, indipendente, ma solo come reazione all’immagine rifiutata della donna-prostituta. Anche se non fosse così, comunque, il punto nodale del sogno è la presenza del conflitto. È su quello che bisognerebbe lavorare per risolvere il problema del giovane. La psicoterapia non dovrebbe lasciarsi impelagare nelle dispute troppo teoriche.

Il "succo" del sogno è questo. Una volta capito il senso generale possiamo dedicarci anche agli altri aspetti secondari senza correre il rischio di perderci per strada.

Prima della contrapposizione Donna-Prostituta e Donna-Spirituale potremmo considerare quella ancora più generale Sensualità-Spiritualità. Ma su questo si potrebbero scrivere interi volumi di dotte considerazioni filosofiche, religiose, storiche, mitologiche, cosmologiche e qui invece siamo solo in un blog, sia pure un po’ particolare.

Per rendersi conto di quanto il sognatore consideri spregevole quel tipo di sessualità basterà considerare il termine che usa per indicare il locale in cui la prostituta offre le sue prestazioni, lo chiamo ANTRO.

Le sensazioni che il sognatore prova nei confronti della donna del primo tipo non sono prodotte da una prostituta di mestiere, ma da una ragazza qualsiasi conosciuta la sera prima. Vuol dire che a fargli schifo non è il sesso prezzolato, ma il sesso in se stesso. O meglio, il sesso gli appare sempre come sesso prezzolato.

Lui si sente diverso da tutti gli altri: "tutti lo fanno come fosse una cosa normale", ma lui non lo fa.

Lui rifiuta di andare perché "Interpreta il pensiero cattolico del suo amico”. Il condizionamento dovuto all'educazione religiosa sembra che lo blocchi ma, forse, non è di questo che si tratta realmente, forse è un alibi di cui si serve per "coprire" la ragione vera cioè la paura e il disprezzo per il rapporto sessuale con la donna. Perché dico "alibi"? Perché, se fosse una motivazione genuina, la sentirebbe come "sua", non avrebbe bisogno di proiettarla nel suo amico cattolico.

La sua tentazione di andare con la donna non nasce da un desiderio sessuale vero e proprio, ma solo dall'invidia per l'amico M. e dal desiderio di possedere la sua "sicurezza-fierezza".

Finalmente, a trarlo d'impaccio, compare l'amica S. che gli fa capire che non vuole che lui vada a sporcarsi con i piaceri della carne. Infatti lei è una donna "tuttocervello", una donna che coltiva solo la "conoscenza". Il sognatore si sente a suo agio con lei perché non lo spinge verso il "basso", là dove regna la concupiscenza e dove si è chiamati a dare prova della propria virilità.

Il contatto fisico con questa amica è del tutto casto, si riduce a quello fianco contro fianco e al braccio attorno alla vita. L'energia del desiderio sessuale viene sostituita da quella espressa dall'eroe coraggioso che si erge a difensore della propria dama assalita da un vile che se la prende con chi è più debole. Il fremito dell'orgasmo viene sostituito da quello prodotto dalla fierezza.

Però la parentesi vissuta con l'amica intellettuale è solo una parentesi, appunto. La vita alla quale il giovane si sente condannato è quella che si svolge nel bar verso il quale "dovremo presto rientrare" .

Conclusione:  difficoltà nel gestire la propria sessualità e tendenza a sublimarla in Intelligenza-Conoscenza.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Questo blog è davvero molto interessante. L'ho scoperto per caso e lo sto pian piano leggendo tutto! grazie Dottore! Luca