30 novembre 2011

Sogno n. 204


Avevo rotto delle cose e per questo fatto provavo un senso di colpa. Arrivava un prete che mi trovava molto malata e cercava di guarirmi dicendomi di sbattere le palpebre. All'inizio io non ce la facevo. Poi, però, piano piano riuscivo a farlo e lui mi diceva che doveva far uscire dal mio corpo una specie di diavolo.

Interpretazione

Ecco di nuovo il senso di colpa prodotto da una emozione "cattiva" che ha infranto qualche tabù.

Ho già pubblicato molti sogni in cui compare la figura del diavolo come simbolo del “male”. In questo caso credo sia utile ripetere quanto ho detto nell'interpretazione del sogno n. 2 aggiungendo però una considerazione:

.... Qui si vede in azione il classico meccanismo della PROIEZIONE, il male viene localizzato all'esterno cioè nel DIAVOLO anziché nel proprio interno, nelle emozioni-pulsioni considerate cattive. È come se il sognatore si rassicurasse pensando a livello inconscio: "Io sarei buono se non ci fosse quel tanghero lì a tentarmi!".

Nei due sogni il meccanismo di difesa è leggermente diverso. Là il male-diavolo veniva scacciato direttamente dal sognatore (tracciando croci bianche dappertutto), qua invece la sognatrice ricorre all'azione di un'altra persona (il prete esorcista). Evidentemente ritiene di non possedere i mezzi per liberarsi. Questo vuol dire che si sente più debole e vulnerabile dell'altro paziente, che si trova in uno stato di dipendenza maggiore. Si tratta di una indicazione utile per il terapeuta perché gli suggerisce di usare un'azione più "soft".

23 novembre 2011

Sogno n 203

Nota: le evidenziazioni sono mie.

Ero in una casa vecchia. C'era la sensazione che qualcosa stava per finire. Mi pare che la casa fosse in qualche modo collegata con mia madre. Nella parete di una stanza c'era un camino e pensavo che mi avrebbe fatto piacere restare in quella stanza e sentire il calore

C'era il senso di qualcosa che non andava fatta in quanto comportava una perdita di tempo, ma c'era anche il senso di un qualcosa che stava per finire perciò avevo voglia di riscaldarmi ancora un po' prima che finisse.

Interpretazione
 
Ecco il punto di svolta di un'analisi: dentro il sognatore c'è ancora un residuo del "vecchio" atteggiamento infantile e immaturo (la casa vecchia), ma c'è anche la sensazione che questo vecchio stia per finire. In questo caso si tratta dei sentimenti provati per la figura della madre vissuta come può viverla un bambino cioè come chioccia che fornisce CALORE al pulcino riparato sotto la sua ala (camino).

Il paziente si rende conto che è diventato adulto e che lo aspetta pertanto un rapporto diverso con la madre, un rapporto più maturo in cui sarà lui a prendersi cura di lei che oramai è vecchia (nella realtà). Tuttavia vuole indugiare ancora un po' nell'atteggiamento infantile e concedersi per l'ultima volta il piacere di PRENDERE dalla madre calore, affetto, protezione. Lei continuerà a volergli bene, certo, ma sarà un amore diverso perché adesso è lui quello che dà la sicurezza e la forza. 

Lui sa che questo indugiare nel comportamento infantile costituisce una perdita di tempo, ma vuole concederselo lo stesso perché è consapevole che non ci sarà più un'altra occasione per farlo. Diciamolo in un altro modo: è l'ultima poppata prima di cominciare a confezionarsi il cibo con le proprie mani.

16 novembre 2011

Sogno n. 202

 
.... Quando torno nella cameretta di mia figlia guardo attraverso i vetri della finestra e sento passare a bassissima quota un aeroplano il cui pilota dice, attraverso un altoparlante, di avere grosse difficoltà che lo costringeranno ad atterrare. Io sono preoccupata all'idea che questo atterraggio si trasformi in una catastrofe.


Guardo verso l'orizzonte e nel cielo vedo delle luci saettare dal basso verso l'alto e capisco che si tratta della contraerea serba (nota mia: il sogno è stato fatto al tempo della guerra in Serbia). Allora sono terrorizzata poiché capisco che la guerra è così vicina che prima o poi coinvolgerà anche noi.

Interpretazione

Prima dell’analisi la paziente aveva dentro di sé l'immagine paterna che si costruiscono i bambini per sentirsi protetti e al sicuro cioè l’immagine del gigante forte, buono, coraggioso, che vince sempre tutti. È bene precisare però che si trattava di un'immagine soltanto immaginata-desiderata in quanto il padre reale era ben lungi dall'assomigliare al modello che aveva costruito la figlia bambina. Anzi, l'immagine era tanto più perfetta proprio in quanto doveva compensare la delusione sofferta nella realtà.

Il padre che sovrastava tutti per forza e coraggio, nel sogno è rappresentato dal pilota cioè da un uomo che vola sopra gli altri, che sta lassù in alto. Adesso però la paziente sente che questa figura paterna fortemente idealizzata sta per crollare. Di solito, nella vita della maggioranza delle persone il ridimensionamento della figura del padre avviene per gradi, senza traumi, mano a mano che si cresce, e al massimo produce della delusione. Quando invece nell’infanzia abbiamo usato la figura del padre per proteggerci da tempeste emotive particolarmente forti, il suo ridimensionamento che compiamo da adulti viene vissuto come una CADUTA, come una catastrofe perché all’improvviso viene a mancare la DIGA-DIFESA che ci aveva protetto.

Nel caso specifico di questo sogno, la caduta-scomparsa della diga-difesa dà l'avvio allo scatenarsi della guerra cioè al conflitto tra le emozioni non più trattenute dalla rimozione. La paziente costruisce lo scenario drammatico utilizzando le notizie prese dalla situazione internazionale che al momento del sogno era una situazione di guerra in atto. E c’è anche la sensazione che il pericolo si stia avvicinando e coinvolga sia la madre che la figlia.

I colpi della contraerea possono essere stati utilizzati dalla sognatrice per rappresentare un ambiente di guerra oppure anche per indicare emozioni violente che partono dal basso (il suo inconscio) e sono dirette lassù, in alto, dove vola il pilota-padre. Voi direte: "Ma come, il padre non era la sua diga-protezione, e adesso gli spara contro?". Nella psiche le cose non sono mai semplici, lineari e logiche. Se lo fossero io sarei... disoccupato. Allora viva la psiche!  :-)

8 novembre 2011

Sogno n.201


Viene a trovarmi a casa una mia vecchia amica di quando avevo 5-6 anni.... e ci mettiamo a parlare nella cameretta di mia figlia la quale da poco si è tutta sporcata con la cacca. Io cerco di pulirla, ma a un certo punto ho le mani talmente sporche che sono costretta a toglierle una parte della cacca con la bocca. Provo un certo disgusto, comunque scopro che è meno forte di quello che si prova quando ci si immagina  col pensiero questa operazione. Inoltre penso che devo farlo se voglio davvero pulire bene mia figlia, così vado in cucina per sputare questo insolito boccone.

Interpretazione

La cacca rappresenta lo "sporco" per antonomasia, quindi anche quello che sentiamo di avere dentro sotto forma di emozioni "cattive". Per la sognatrice potrebbe rappresentare sia la parte negativa dei sentimenti provati verso la figlia (dopo avere letto tante interpretazioni non ce ne meravigliamo più) sia quello che lei provava quando era figlia a sua volta.

Il riferimento cronologico presente nel sogno (“quando avevo 5-6 anni”) sembrerebbe avvalorare quest'ultima ipotesi, ma potrebbero essere vere entrambe, contemporaneamente. Comunque sia, l'aspetto più importante del sogno è il fatto che lei decida di prendere finalmente contatto con queste emozioni "sporche" e, per giunta, di farlo nella maniera più completa cioè usando anche la BOCCA che è la parte del nostro corpo che meno volentieri faremmo entrare in contatto con la "cacca". Possiamo dedurne che lei oramai ha superato la resistenza più forte. Anche perché scopre che l'operazione è meno schifosa di quanto si potrebbe pensare. Ma c’è di più, c'è anche la convinzione che: "Devo farlo se voglio davvero pulire bene mia figlia".

L'unico elemento strano del sogno è che lei, per sputare l'insolito boccone, va in CUCINA. Perché non va in bagno come sarebbe stato logico attendersi? Impossibile rispondere a questa domanda, possiamo solo rilevare che la cucina è immediatamente associabile alla figura della MADRE. Ecco quindi una traccia da tenere presente nell’interpretare i sogni che verranno, ma anche il n.15 che la stessa paziente aveva fatto molto tempo prima e nel quale c’era una donna “di mezza età” che rischiava di morire dentro un ascensore che stava “salendo” (contenuti inconsci che stanno emergendo).

1 novembre 2011

Sogno n. 200


Volteggio nell'aria ondeggiando qua e là. La mia discesa viene rallentata da ostacoli contro i quali vado a sbattere. Con le mani tengo mia figlia e il figlio di una mia amica. 

Ho paura che i bambini si facciano male ma stranamente non riportano lesioni. È come se tutti e tre rimbalzassimo sugli oggetti che incontriamo scendendo. 

Finalmente ci troviamo a terra e il figlio della mia amica corre incontro a sua nonna. Ma si sa quanto sono irrequieti i bambini. Infatti la nonna si arrabbia e comincia a sbattere la testa del nipote contro un tavolino. Allora io accorro in aiuto del bambino e mi scaglio con rabbia contro la nonna. Il bambino ha due segni profondi sulla fronte. Cosa dirò adesso alla madre che me lo aveva affidato? Così, presa da grande rabbia, comincio a maltrattare violentemente la nonna. 

A questo punto l'atteggiamento della nonna cambia e mi prega, tra le lacrime, di non raccontare niente alla nuora. Provo un odio profondo verso questa donna perché, dietro quella falsa sottomissione, c'è un mostro

Torno a prendere per mano il bambino e mia figlia e continuiamo la nostra discesa sempre volteggiando nell'aria.

Interpretazione

Titolo dato dalla paziente a questo sogno:  "La discesa".

Associazioni da lei fornite: "Ho sempre avuto la tendenza a stare con la testa per aria, vivendo in un mondo tutto mio, anziché restare con i piedi per terra".

A volte siamo inclini a stare con la testa per aria perché sulla terra (la realtà delle emozioni) ci sono "cose" sgradevoli con le quali non vogliamo prendere contatto. È proprio quello che ha fatto per molti anni questa paziente, ma adesso sta lentamente ritornando verso la concretezza della realtà (la discesa verso la terra).

Molti indizi - provenienti anche dalla sua vita reale - fanno pensare che fugga dalla propria aggressività verso i bambini. Aggressività che nel sogno viene proiettata sulla nonna del bambino per liberarsene e potersi così sentire "buona".

Dietro l'immagine della nonna potrebbe celarsi quella della madre che infatti, a suo giudizio, ha sempre avuto un comportamento simile a quello della vecchia nel sogno: apparentemente sottomessa, ma in realtà capace di grande cattiveria. Forse il risentimento-odio provato per quest'ultima ha un legame molto stretto con quello che comincia ad affiorare nelle sedute, nello stesso periodo in cui è stato fatto il sogno, e che è diretto verso la madre.