23 novembre 2011

Sogno n 203

Nota: le evidenziazioni sono mie.

Ero in una casa vecchia. C'era la sensazione che qualcosa stava per finire. Mi pare che la casa fosse in qualche modo collegata con mia madre. Nella parete di una stanza c'era un camino e pensavo che mi avrebbe fatto piacere restare in quella stanza e sentire il calore

C'era il senso di qualcosa che non andava fatta in quanto comportava una perdita di tempo, ma c'era anche il senso di un qualcosa che stava per finire perciò avevo voglia di riscaldarmi ancora un po' prima che finisse.

Interpretazione
 
Ecco il punto di svolta di un'analisi: dentro il sognatore c'è ancora un residuo del "vecchio" atteggiamento infantile e immaturo (la casa vecchia), ma c'è anche la sensazione che questo vecchio stia per finire. In questo caso si tratta dei sentimenti provati per la figura della madre vissuta come può viverla un bambino cioè come chioccia che fornisce CALORE al pulcino riparato sotto la sua ala (camino).

Il paziente si rende conto che è diventato adulto e che lo aspetta pertanto un rapporto diverso con la madre, un rapporto più maturo in cui sarà lui a prendersi cura di lei che oramai è vecchia (nella realtà). Tuttavia vuole indugiare ancora un po' nell'atteggiamento infantile e concedersi per l'ultima volta il piacere di PRENDERE dalla madre calore, affetto, protezione. Lei continuerà a volergli bene, certo, ma sarà un amore diverso perché adesso è lui quello che dà la sicurezza e la forza. 

Lui sa che questo indugiare nel comportamento infantile costituisce una perdita di tempo, ma vuole concederselo lo stesso perché è consapevole che non ci sarà più un'altra occasione per farlo. Diciamolo in un altro modo: è l'ultima poppata prima di cominciare a confezionarsi il cibo con le proprie mani.

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