19 dicembre 2011

Sogno n. 207


Mi trovo a casa mia. È vuota e sulle pareti non c'è nulla. L'intonaco è stato tolto fino a metà altezza e si vedono i mattoni. Ho una piacevole sensazione di tranquillità e penso: "Non era poi così difficile e non è stato nemmeno così costoso!".

Interpretazione

Il sognatore è sposato da molti anni con una donna che non ama e con la quale non ha mai avuto un vero dialogo. Lei lo ha "messo sotto" approfittando del fatto che lui le ha sempre ceduto il campo per evitare le discussioni  (vedere il sogno n. 149).

Ha pensato molte volte a separarsi dalla moglie, ma non ha mai tradotto questi pensieri in una decisione concreta perché era convinto che sarebbe stato difficile e anche "costoso" sia in termini di conflittualità che di soldi veri e propri. Il risultato era stato che per molti anni si era rassegnato a vivere quella vita deludente e piena di frustrazioni.

Adesso, invece, nel sogno è riuscito a staccarsi dalla moglie, a farla uscire dalla sua vita. Infatti la sua casa (personalità) è vuota e l'intonaco è stato tolto fino a METÀ altezza (ci si riferisce spesso alla moglie come alla propria METÀ). Da notare che a scomparire è stata una parte dell’intonaco cioè di un elemento che ha soltanto una funzione di abbellimento “superficiale”, non è scomparso un elemento “portante”. E nemmeno totalmente, solo per metà.

Questa interpretazione è confermata dai commenti fatti dal paziente già nel sogno stesso: quella casa vuota e con l'intonaco scrostato non produce in lui un senso di desolazione e di squallore (come sarebbe stato legittimo aspettarsi in quella situazione), ma di LIBERAZIONE, di piacevole tranquillità ed anche di soddisfazione, quella di chi scopre che l'operazione è stata  meno difficile di quanto temesse.

Si dirà: "Ma è successo solo nel sogno! ". Certamente, ma il cambiamento (quello vero, quello che dura) comincia sempre da "laggiù". Una volta che si è verificato "laggiù", c'è solo da aspettare, prima o poi farà la sua comparsa anche nella vita reale. Ottimismo non supportato da niente? No, ottimismo giustificato e supportato da molte esperienze fatte.
 

14 dicembre 2011

Sogno n. 206


Ero in una sezione del partito comunista. Parlavo con alcuni di loro che stavano seduti attorno ad un tavolo. Il clima era sereno. Io ero fascista o comunque un loro avversario. Si trattava di un incontro per conoscersi, ma rimanendo ognuno nella propria posizione. Ne arrivavano degli altri ed io li avvertivo, quasi scherzando, che non avrebbero dovuto darmi il loro nome vero perché avrei potuto fare delle rappresaglie. Dicevo chi ero e perché ero lì. I comunisti erano per lo più operai, vestiti male, poveramente, forse anche brutti. Mi rendevo conto che, stando così le cose, era logico che fossero comunisti.

Interpretazione

Chi ha familiarità con il significato simbolico dei sogni si rende conto che qui i termini politici sono usati per indicare la scena interiore. Le varie componenti psichiche che prima si combattevano aspramente, ora invece si confrontano in un'atmosfera di incontro sereno, di pacifico scambio di idee, parlando seduti attorno ad un tavolo per conoscersi meglio. L’atmosfera è così rilassata che il sognatore può permettersi perfino una battuta scherzosa.

Da notare che è lui a recarsi nel "covo degli ex nemici", evidenziando così che adesso la parte cosciente-luminosa non ha più paura della parte inconscia (Ombra), ma va a cercarla e stabilisce con essa un rapporto positivo basato sul desiderio di approfondire la conoscenza reciproca, sia pure restando ognuno con le proprie convinzioni. Non si tratta quindi di una fusione totale che fa scomparire pericolosamente le differenze e la diversità delle funzioni. Siamo mille miglia lontani dagli scenari che fanno da sfondo a tanti altri sogni cioè scenari di guerra, popolati da mostri terrificanti, caratterizzati da eruzioni vulcaniche, da onde gigantesche che sommergono tutto, ecc. 

C'è ancora un residuo di pregiudizio (gli "altri" sono poveri, vestiti male e brutti), ma la strada già percorsa verso l'equilibrio interiore è tanta.

7 dicembre 2011

Sogno n. 205


Scoppia un incendio in un bar. Per spegnerlo mi faccio aiutare da M... gli dico di staccare il contatore della luce e di chiamare subito l'ENEL.

Interpretazione

Sappiamo già qual è il significato onirico dello scoppio di un incendio. In questo sogno colpisce un particolare:  si dice di chiamare l'ENEL e non i Vigili del fuoco come ci si aspetterebbe in una circostanza del genere. Significa che l'inconscio di questo sognatore sa che il problema vero non sta nell'incendio, ma nell'ENERGIA (quella delle emozioni). L'ENEL è l'ente che produce e distribuisce l'energia elettrica quindi si presta benissimo a rappresentare simbolicamente l'ENERGIA in generale, quindi anche quella PSICHICA.

Staccare il contatore è un'operazione appropriata perché, se l'erogazione di corrente continuasse, potrebbero verificarsi altri danni, forse anche maggiori. Tutto bene, dunque? Non proprio. Infatti nel campo della psiche l'interruzione della corrente equivale alla DEPRESSIONE, con tutto quello che questa comporta.

Qualcuno ha sostenuto che cadiamo in depressione perché abbiamo distrutto gli "oggetti" amati. In alcuni casi è vero, ma in altri (per esempio quello di questo paziente) cadiamo in depressione perché abbiamo staccato il contatore della luce, cioè abbiamo “chiuso” il rubinetto dal quale sgorga quella energia (le emozioni) che ha distruttto gli "oggetti" amati. E non è la stessa cosa: nel primo caso la depressione è l'effetto prodotto dal senso di colpa, nel secondo invece è l’effetto secondario del desiderio di prevenire ulteriori danni agli “oggetti” amati.

Le due differenti cause della depressione comportano ovviamente differenti strategie terapeutiche.

Si potrebbe cercare di capire perché l'incendio scoppia proprio in un bar e perché il sognatore cerca proprio l'aiuto di M, ma nel sogno non ci sono elementi sufficienti per capirlo con chiarezza perciò è meglio rinunciare a elucubrazioni che risulterebbero inutili e magari anche fuorvianti.