Ricevo
e pubblico:
Ciao
Romano, sono V.... Ci siamo scambiati qualche e-mail tempo fa. Ora ti scrivo
per conto di una mia cara amica che gradirebbe il tuo parere sui seguenti
sogni. Il primo risale alla fine dell'anno scorso, gli altri tre sono comparsi
in sequenza nell'arco di tre mesi.
Spero tu
possa farci sapere qualcosa, grazie.
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234. Vedo una
carrozza antica
con due uomini a bordo che chiacchierano e dietro hanno, trainati a rimorchio
in una carrozzina, due
bruttissimi bambini che io
immagino loro figli, anche se non mi torna tanto per il fatto che sono due
uomini. I bambini piangono
e urlano, ma i genitori sembra
non ci facciano caso.
Arrivano
al loro appartamento, una bella casa con una
grande vetrata dalla quale si vede la strada. Mentre
entrano comincia a piovere e loro lasciano i bambini fuori
senza far caso minimamente al fatto che piangono, completamente fradici. Vorrei
rimproverare gli uomini perché non mi sembra giusto quello che hanno fatto, ma
mi accorgo che loro vivono in un mondo diverso, infatti non fanno caso alla
sofferenza e continuano a gioire.
Interpretazione
Considerati i pochi elementi che ho a disposizione, posso fare solo un'ipotesi molto fragile,
tutta da verificare: la carrozza è antica quindi
il sogno si riferisce al passato. I due uomini rappresentano una coppia di
genitori in cui la parte
della madre è sostenuta da
una donna che non possiede molta femminilità, oppure la madre è addiruttura assente.
Sono
persone benestanti, ma non si prendono nessuna cura dei figli: loro stanno in
carrozza, ma si limitano
a TRAINARE i figli, come se fossero un peso, cioè li lasciano DIETRO e, soprattutto, li lasciano FUORI di
casa, indifferenti
al fatto che i bambini piangano e
siano completamente fradici di pioggia.
Il
loro distacco dai figli è totale, vivono addirittura in un mondo diverso. La
loro indifferenza non potrebbe essere maggiore, sono capaci di gioire
nonostante la sofferenza che li circonda, anzi non la vedono neppure.
La
tua amica non dovrebbe avere avuto un'infanzia molto felice. E adesso non può togliersi
nemmeno la soddisfazione di far nascere dei sensi di colpa nei genitori rimproverandoli
per quello che hanno fatto, o che non hanno fatto al tempo della sua infanzia.
Infatti loro stanno emotivamente da un'altra parte, potremmo dire che non la
vedono proprio!
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235. Sono in una casa che so
abitata da demoni che
uccidono massacrando e torturando. So che c'è una famiglia i cui genitori sono già
stati uccisi. Io devo salvare un bambino di circa
tre anni. Salgo la prima rampa di scale e vedo un
demone (ciò che
li distingue è l'aspetto imponente, lo sguardo, la personalità che emanano.
Fisicamente sono esseri umani), allora mi nascondo nel box doccia che è
proprio lì e, con fare naturale, apro l'acqua e faccio
la doccia vestita.
Uno di loro sposta la tendina e io mi arrabbio. Mentre la sposta mi accorgo che
il demone
precedente mi guarda dall'alto e cerca di avvisare il collega che io sono una
da uccidere.
Comunque
riesco ad uscire dal box e afferrare il bambino per la
mano, comincio a correre verso l'uscita, sapendo che i demoni sono
dietro di me. Ho la sensazione di riuscire a salvarmi, riprendo fiato e lascio
la mano del bambino il quale
trova un sonaglio e comincia a fare chiasso. Vorrei abbandonare il bambino perché
non mi aiuta e invece lo trascino... girandomi vedo i demoni che
escono di casa per
cercarmi, ma so di essere salva insieme al bambino. Mi
sveglio.
Interpretazione
La
casa rappresenta la
personalità di chi sogna e i demoni simboleggiano
le pulsioni "cattive" che si agitano dentro di noi. Ripetiamolo per
chi non avesse letto quanto ho già
scritto.
In
questo caso, visto il sogno precedente, non è difficile immaginare quali
possano essere queste pulsioni: una
figlia che è stata
trattata in quel modo, quale reazione emotiva dovrebbe avere nei confronti dei
propri genitori? È una domanda
retorica, ovviamente.
La
conferma che i demoni non siano altro
che le NOSTRE pulsioni scaturisce dal fatto che essi hanno un aspetto UMANO,
come viene confermato anche dal sogno successivo.
Il
tentativo di NASCONDERSI nel box doccia e di fare la
doccia VESTITA
potrebbe far pensare ad una psicoterapia iniziata con lo scopo di DISSIMULARE i
propri conflitti anziché metterli a NUDO.
Può
capitare anche questo, non bisogna meravigliarsi, ma l'esito di una
psicoterapia di questo tipo è facilmente immaginabile.
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236. Stessa casa del sogno
n. 235, con i soliti demoni
"umani". Questa volta io sono fuori, la vedo dall'esterno, è isolata.
Apro la porta e entro
cercando di apparire come una di loro per poter avvisare del pericolo i
restanti abitanti della casa e farli
allontanare. Mi imbatto in un demone e con
fare naturale gli dico che vado a fare una passeggiata, ma quando sono fuori
capisco che non mi ha creduto e comincio a correre finché arrivo ad un molo
dove, per salvarmi, devo scendere una scala e salire
su una barca. Mentre scendo vedo il demone che mi ha
quasi raggiunto e mi sveglio.
Interpretazione
Variazione
sul tema. La tua amica si illude di poter fare la furba con queste emozioni,
cioè di poterle evitare usando dei trucchetti anziché affrontarle e
riconoscerle per quello che realmente sono.
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237. Stessa casa, con
stessi demoni.
Avvicinandomi scopro che c'è un bambino solo, i
genitori sono
andati via.
Nel
tentativo di scappare, per impedire ai genitori di
rientrare nella casa, il
bambino si
imbatte in due donne-demoni nella
mansarda della casa. A quel
punto so che il bambino è
prigioniero. Entro in casa facendo
finta di essere un demone e
incontro subito una delle donne che chiede a una persona che non riesco a
vedere: "Quanto ci vuole per la cottura?". Io rimango
di stucco e chiedo: "Ma come, l'hai già messo in forno, non potevi
aspettare?".
Mi sveglio
con la brutta sensazione di non aver potuto salvare il bambino.
Interpretazione
Questo
sogno non è interpretabile così su due piedi, avrebbe bisogno di un lavoro di approfondimento
che non si può fare con le semplici e-mail. Quello
che noto, comunque, è che la tua amica rimane di stucco più per la rapidità con
la quale il bambino è stato messo
nel forno che per il fatto in sé di mettere al forno un bambino.
Significa
qualcosa, non c'è dubbio, ma non sono in grado di dire cosa possa essere.
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Grazie,
Romano, per gli spunti di riflessione che ci hai offerto.
Siamo
rimaste "di stucco" quando hai evidenziato il fatto che la sognatrice si stupisce non tanto
dell'azione di fare arrosto un bambino quanto
della subitaneità dell'avvenimento.
Abbiamo
parlato a lungo di come sia possibile apprendere a considerare "normale"
l'orrore se questo è l'unico ossigeno che possiamo respirare.
Ancora
grazie e buon lavoro.... ti aggiorno sui miei studi: ho dato 11 esami e ho più
di 30 di media, mica male, no?
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