20 dicembre 2013

Sogno n. 292



Devo andare a studiare in un paese lontano, da un signore, ma ho delle difficoltà ad andarci poiché possiedo solo un motorino vecchio che, per giunta, non ha il faro anteriore. La conseguenza è che percorro la strada con grande difficoltà: è buio, non ci sono lampioni, ho paura di investire qualcuno ed anche di essere investita. Però ce la faccio perché riesco a seguire la striscia bianca dipinta sull'asfalto. Riesco addirittura ad arrivare in anticipo, tant'è che mi metto alla ricerca di un meccanico che mi ripari il motorino.

Interpretazione

Il signore sono io, l'analista. Le difficoltà che la sognatrice incontra per  arrivare da lui sono quelle che lei incontra nell'analisi: sensazione di possedere poche risorse per affrontarla (il paese è lontano e lei ha solo un motorino per arrivarci, per giunta anche vecchio); sensazione che il percorso sia disagevole e pericoloso   per se stessa e per gli altri  poiché riesce a vedere soltanto a pochi metri di distanza (manca il faro del motorino e non ci sono lampioni). Quindi le manca non solo la visione del punto d'arrivo, ma anche la percezione anticipata  dei possibili pericoli. È come quando si procede nella nebbia fitta.

Eppure.... eppure lei non si lascia "smontare" dalle difficoltà che incontra e procede imperterrita. All'inizio vede solo i lati negativi del cammino, ma va avanti lo stesso basandosi sulla FIDUCIA. Chi segue la striscia bianca dipinta sull'asfalto, infatti, lo fa perché crede che indichi la direzione giusta.

La sua fiducia e la sua perseveranza vengono premiate, ma questo avviene solo alla fine. Arriva addirittura in anticipo e approfitta del tempo che si è reso disponibile per far riparare il motorino (la sua capacità di muoversi nella vita).

Certo, un motorino non è una Ferrari ma, quando possiedi un motorino, la prima cosa che desideri è che funzioni bene. Poi si vedrà...


1 dicembre 2013

Sogno n 291



Una bambina di pochi mesi piangeva. La madre aveva riconosciuto il pianto della figlia e si dirigeva verso di lei. Io andavo con la madre e vedevo che la bambina stava su in alto, in una specie di letto che non aveva il materasso. Mi meravigliavo che quella bambina fosse stata lasciata sola in quel letto pericoloso e scomodo. Avevo una gran voglia di arrabbiarmi con quella madre incosciente.

Interpretazione

Nell'inconscio possono coesistere sentimenti completamente opposti poiché esso non conosce la contraddizione. Qui ne abbiamo una evidente dimostrazione dal momento che la sognatrice che si arrabbia con quella madre perché aveva lasciato la figlia in un letto scomodo e pericoloso è la stessa donna che pochi giorni prima aveva sognato di sparare ripetutamente alla figlia piccolissima (vedi sogno 288). Le tre donne allora rappresentano tre parti della stessa sognatrice: 
  1. quella classica, la madre amorevole e protettiva, 
  2. quella moderatamente aggressiva che lascia piangere la figlia in un letto scomodo e pericoloso,  
  3. quella esplosivamente aggressiva del sogno precedente.
Mi sarei aspettato che in questi due sogni la parte moderatamente aggressiva comparisse prima di quella violentemente aggressiva e che quella amorevole comparisse prima delle altre due, ma oramai non mi meraviglio più per la presunta "irrazionalità" dell'inconscio. Senza contare poi che l'ordine in cui compaiono le tre parti potrebbe dipendere dalla diversa quantità di energia posseduta da ognuna di esse. Se così fosse, scomparirebbe anche la presunta irrazionalità.


5 novembre 2013

Sogno n. 290



C'è un gigante egiziano che vuole uccidermi, sarà alto almeno 5 metri. Io fuggo e mi nascondo ma ad un certo punto capisco che mi comporto da vigliacca, allora esco allo scoperto e affronto il gigante. È enorme ed ha uno sguardo cattivo, sento che per me è la fine.

Prendo una manciata di sabbia e gliela tiro in faccia. Immediatamente lui me ne tira un'altra, sento che ormai sono perduta, per me è veramente la fine. Ho una grande angoscia ma, quando la sabbia mi colpisce il viso, sento che si tratta di pan di Spagna. Allora la mia paura si attenua e capisco che con questo gigante posso farci anche la guerra, ma giocando cioè divertendomi, non è poi così cattivo come pensavo.

Interpretazione

 
La situazione iniziale è drammatica, pericolosa, angosciante. La paziente lo ripete di continuo come se non fosse mai abbastanza: "vuole uccidermi", "è alto 5 metri", "io fuggo", "ha uno sguardo cattivo", "sento che per me è la fine", "sento che ormai sono perduta", "per me è veramente la fine", "ho una grande angoscia".

E come si conclude il sogno? Con la scoperta del pan di Spagna, del gioco e del divertimento. Si tratta di un vero e proprio ribaltamento totale che però si produce solo perché lei SMETTE DI FUGGIRE !!! Se avesse continuato a scappare avrebbe continuato ad essere divorata dall'ansia, dalla paura e dall'angoscia.

Qui non è importante dire cosa rappresenti con precisione il gigante alto 5 metri. In primo luogo perché bisognerebbe raccontare la lunga storia della vita della sognatrice. In secondo luogo perché in questa sede mi preme soltanto mettere in evidenza che ciò che prima ci spaventava, alla fine si trasforma in una cosa piacevole. Ma, ripeto, solo se smettiamo di fuggire e affrontiamo il gigante presunto cattivo.

Va anche detto che non si tratta di esortare il paziente a non avere paura, il che sarebbe inutile, ma di lavorare affinché si senta sempre più forte e sicuro di sé. A quel punto smette di fuggire semplicemente perché non ha più paura oppure, se ancora ce n'è un residuo, perché riesce a neutralizzarla con le nuove risorse di cui ora dispone.

Abbiamo già visto molte volte quanto sia proteiforme questa presenza "cattiva" dentro di noi: il diavolo, il mostro, il killer, l'eruzione vulcanica, l'incendio, il terremoto, l'allagamento della casa, l'inondazione, la bomba (atomica e non), la belva feroce, la piovra, il delinquente, l'extraterrestre, la strega, Hitler, Stalin, Saddam Hussein, il diluvio, gli incidenti di ogni tipo, i disastri, i crolli, la fine del mondo, gli stupri, i pedofili, gli insetti velenosi, i serpenti, lo squalo, le auto che corrono senza freni e senza volante. E, ancora, tutto quanto si presta a rappresentare il MALE, la CATTIVERIA, il PERICOLO.


 

20 ottobre 2013

Sogno n 289



Ricevo e pubblico:

Ciao Romano, forse è superfluo dire che trovo molto interessante quello che scrivi, ma se non fosse così non te lo direi. Non sono una persona molto comunicativa e non so cosa mi ha preso che mi ha fatto superare questa barriera. Tra l'altro non ho mai scritto a persone sconosciute. Non tenere conto del mio modo di scrivere perché non sono italiana. Ho scaricato tutti i sogni che hai pubblicato e li ho letti con molta attenzione. L'emozione più forte degli ultimi giorni è stata applicare i tuoi insegnamenti ai miei sogni. Romano, sei in gamba e quello che più ammiro è la tua età. È molto difficile trovare persone interessanti ed intelligenti della tua generazione. Ti ringrazio in anticipo. Giorni fa ho fatto questo sogno.

Andavo a trovare i miei vicini di casa (con i quali, nella realtà, ho un tipo di comunicazione diplomatica e limitata all'essenziale, viviamo in una villetta a schiera, loro abitano il pianterreno e la taverna e noi il primo piano e la mansarda). Ero ben accolta. Io portavo un dono per la bambina nata da pochi mesi. Di tutta la conversazione ricordo solo che lui mi diceva che avevano comprato un aggeggio per il garage che permetteva di sollevare una macchina. Cosi potevano parcheggiare in ordine tutti i veicoli. Io ero contenta perché, di conseguenza, ci sarebbe stato più ordine anche nel condominio.

Ora devi sapere che faccio terapia da marzo e comincio a spazientirmi perché mi piacerebbe finire al più presto (mi costa molto in tutti i sensi) e la mia psicoterapeuta continua a dirmi che il momento di lasciarci non è ancora arrivato.

In un primo momento non ho dato peso a questo sogno, sennonché mi ritornava in mente ogni tanto e finalmente mi si è accesa una lampadina e ho intuito che forse i vicini erano il mio inconscio e il loro ordine poteva essere il mio ordine. Naturalmente sarei più contenta di sentire un tuo parere.

Stanotte, invece, ho sognato che si era aperto un nuovo supermercato e c'erano offerte molto interessanti. Io andavo a comprare qualcosa ma di scontato non rimaneva proprio niente...

Interpretazione

Innanzitutto grazie per le parole di apprezzamento. Ammesso e non concesso che io le meriti, non ne farei una questione di "generazioni". Le persone interessanti mica muoiono tutte giovani!  :-)

Per quanto riguarda il tuo modo di scrivere, ti dico soltanto che risparmierei un bel po' di lavoro se tutti i miei pazienti italiani scrivessero come te. E non lo dico per farti un complimento. Ma veniamo ai tuoi due sogni. Il mio parere è che hai fatto "centro", non posso che confermare la tua interpretazione. Aggiungerei solo un accenno alla "bambina nata da pochi mesi" che sta ad indicare la parte nuova di te stessa, la parte nata grazie alla psicoterapia che stai seguendo. Capisco la tua impazienza ma se interrompessi adesso la tua analisi rischieresti di perdere la bambina: è ancora troppo piccola per camminare da sola perciò dovresti offrirle l'opportunità di crescere e di far irrobustire le sue gambe. L'analisi costa molto in tutti i sensi, è vero, ma quello che ti dà in cambio non ha prezzo, nel senso che ha un valore così grande che è impossibile quantificarlo.

Hai avuto la fortuna di ricevere una conferma che qualcosa di nuovo è nato in te. Significa che sei nella fase della vendemmia perciò sarebbe poco sensato rinunciare all'uva proprio adesso, dopo avere sudato parecchio per coltivare la tua vigna. Tieni anche presente che, se l'analisi ti costa ancora molto in tutti i sensi, vuol dire che ancora c'è qualcosa che non è venuta fuori e di fronte alla quale preferiresti chiudere gli occhi.

Il secondo sogno sembra riferirsi alla tua sensazione che nella vita (supermercato) sei esclusa dal godimento dei vantaggi e delle opportunità che credi siano invece concessi agli altri.

Auguri e buon lavoro.

P.S. - Sarebbe preferibile che raccontassi i sogni alla tua psicoterapeuta. Questa volta non ho avuto problemi a risponderti poiché il secondo sogno non toccava punti veramente "critici" e il primo lo avevi già interpretato da sola. Oltre a questo, si trattava di un sogno molto positivo e propulsivo. In un'analisi sono tuttavia da evitare gli interventi esterni dal momento che possono creare solo interferenze nocive, quindi complicazioni e.... credimi, non se ne sente davvero il bisogno!  :-)


2 ottobre 2013

Sogno n. 288



Ho una pistola in mano e prendo la mira per uccidere mia figlia. Le sparo due colpi che vanno a conficcarsi su di un fianco ma non la uccidono. Allora decido di spararle ancora. Sono in preda all'odio più profondo. Interviene il mio analista il quale cerca di farmi calmare dicendomi che per il momento può bastare, tra una settimana potrò riprovarci prendendo meglio la mira. Capisco che lui sta cercando di distrarmi per non farmi portare a termine il mio piano criminoso.

Riflessione:  probabilmente questa mia rabbia scaturisce dal fatto che mia figlia mi costringe nel ruolo di chi deve DARE, vale a dire nel ruolo della persona adulta mentre io verrei restare ancora nella posizione della bambina, cioè di chi vuole RICEVERE.

Interpretazione

La paziente è arrivata da sola all'interpretazione del sogno perciò a me non resta altro da fare che aggiungere che la figlia ha poco più di un anno e che la madre, dopo questo sogno, ha scoperto di avere una nuova e insospettata capacità di accettare con naturalezza i "fastidi" che una figlia piccola inevitabilmente procura alla madre.

Ecco confermato ancora una volta che l'emergere di eventuali pulsioni aggressive rivolte verso una persona alla quale vogliamo anche molto bene, anziché nuocere al rapporto che ci lega a lei, lo migliora e lo rinsalda. Da un punto di vista puramente logico un effetto del genere sembra assurdo, addirittura impossibile in quanto contraddittorio, ma la psiche umana non è "logica".... ! O forse lo è, ma da un punto di vista molto più ampio di quello che caratterizza la mente razionale. Per esempio, in questo caso si può ipotizzare che il permettere alla  pulsione aggressiva di venire a galla, la scarichi,  la depotenzi e la svuoti.

In aggiunta a questo, una volta che la pulsione aggressiva è lì, oggettivata in un sogno, la persona che lo ha fatto può cominciare ad elaborarla razionalmente fino a superarla. Ma non solo, poiché non può esistere il bianco senza il nero o il caldo senza il freddo, l'emergere di una polarità evoca prima o poi la comparsa della polarità opposta. In questo caso: ODIO-AMORE, INSOFFERENZA-ACCETTAZIONE, IMPAZIENZA-PAZIENZA.

A questo punto il discorso potrebbe allargarsi molto fino a prendere in considerazione l'argomento dell'efficacia o meno dei sistemi educativi che reprimono le pulsioni, ma questa non è la sede adatta. Possiamo dire invece che dopo aver letto un sogno come questo è più facile capire perché la figura del DIAVOLO venga spesso usata in tanti sogni come rappresentazione personificata delle pulsioni "cattive". Per una madre che ami teneramente sua figlia, infatti, è molto più facile attribuire al diavolo (cioè a un'entità ESTERNA) le proprie pulsioni ostili piuttosto che accettare l'idea di una loro origine INTERNA, magari dovuta, come in questo caso, a meccanismi psicologici abbastanza facili da  scoprire e neutralizzare, se affrontati con gli strumenti adatti.

PS - Il ruolo assegnato dalla paziente all'analista è talmente chiaro che non ha bisogno di molte parole per essere spiegato: lui ha la funzione di "contenimento" della pulsione aggressiva. Funzione che rende possibile prendere contatto con essa e gestirla adeguatamente senza che si producano danni.

 

16 settembre 2013

Sogno n. 287



Invito a cena tutti i miei colleghi d'ufficio. Arriviamo in un ristorante dove non ci accolgono nel migliore dei modi. Capisco di avere fatto una cattiva scelta e vedo che uno dei colleghi più aggressivi mi guarda di traverso. Sicuramente sta per attaccarmi. Allora propongo a tutti di andare in un altro ristorante dove sicuramente si mangerà bene.
D'altra parte, non è colpa mia se il primo ristorante si è rivelato una "bufala". E poi, anche se così fosse, non ho ammazzato nessuno. Pertanto, se a quel mio collega aggressivo sta bene, che venga pure, altrimenti chi se ne frega!

Interpretazione

La sognatrice era una persona morbosamente sensibile al giudizio che gli altri potevano dare su di lei. L'unico modo che aveva a disposizione per calmare la propria ansia era perciò quello di sentirsi approvata sempre e comunque. 

Adesso comincia invece a comparire l'atteggiamento opposto, quello di chi è contento se riceve l'approvazione degli altri, ma non ne fa più una questione di importanza vitale, se quell'approvazione arriva, bene, ma se non arriva chi se ne frega! Il nuovo atteggiamento scaturisce direttamente dall'avere  conquistato una maggiore autostima.


2 settembre 2013

Sogno n. 286



Vado alla mia seduta come di consueto, ma questa volta si svolge in una maniera del tutto insolita, l'analista è in pigiama (sicuramente non della migliore qualità) e mentre mi parla va addirittura sul terrazzo ed urina dentro un vaso di fiori. Io, dal canto mio, mi agito continuamente sulla poltrona come fanno i bambini quando non riescono a stare fermi.

Questa nuova forma assunta dalla mia analisi non mi soddisfa. Anche se mi rendo conto che il modo di fare dell'analista è amichevole, io lo preferisco vestito e composto.

Come se tutto questo non bastasse, nello studio entrano delle persone e lui le accoglie in mia presenza come se niente fosse.

Cambia scena.... mi ritrovo a fare analisi con un mio collega d'ufficio che è molto autoritario. Lui ha preso il posto del mio analista, ma quando la seduta finisce guardo l'orologio e mi accorgo che è durata solo mezz'ora. Lo faccio notare al mio collega dicendogli che con il mio vero analista la seduta dura 45 minuti. 

Alla fine concludo che la qualità delle sedute fatte col mio analista è migliore. Non sono soddisfatta e penso anche che ritornerò da lui.

Interpretazione

All'inizio dell'analisi, ed anche per un bel tratto di essa, il paziente ha bisogno di pensare che il suo analista sia una persona "eccezionale" sotto tutti i punti di vista perché solo così si sente rassicurato, protetto e fiducioso di essere tirato fuori dai problemi. L'espressione "essere tirato fuori" esprime bene la sua aspettativa. L'analista lo sa e sta al gioco perché si rende conto che questo fattore rappresenta un potente aiuto nell'analisi, almeno finché il paziente non comincia ad essere capace di camminare con le proprie gambe.

A proposito dell’immagine grandiosa dell’analista che il paziente si crea all’inizio posso raccontare un aneddoto personale molto significativo. Qualche anno fa, una mia paziente che si trovava all'inizio dell'analisi mi incontrò per caso al supermercato. Ebbene, nella seduta successiva mi disse: "È stato come se mi fosse crollato il mondo addosso. È stata una delusione terribile!". L'analista non era più il mago-taumaturgo, ma una banalissima persona che riempie il carrello della spesa come un uomo qualunque!

Il passaggio dalla prima alla seconda fase è graduale perciò arriva sempre un momento in cui il comportamento del paziente è un misto di "vecchio" e di "nuovo", di bisogno di protezione e di voglia di indipendenza (è una fase analoga a quella che attraversano gli adolescenti). La paziente in questione, nel momento in cui ha fatto questo sogno, stava attraversando appunto questa fase intermedia in cui c'è un andare e venire tra la figura dell'ANALISTA-PADRE-FORTE-GIGANTE-AUTORITARIO e quella dell'analista visto come persona comune.

In questa fase dell'analisi io cerco sempre di aiutare il paziente a smitizzare la mia figura di analista cominciando a mostrarmi per quello che sono, cioè senza l'aureola che lui mi ha messo in testa. E l'avevo fatto anche con lei.

Nel sogno la prima reazione della paziente a questo "nuovo" analista è quella dettata dalla vecchia personalità infantile (mi agito continuamente sulla poltrona come fanno i bambini) che ha ancora bisogno del rassicurante padre FORTE-DIRETTIVO-AUTORITARIO. Il risultato è che rimane fortemente delusa e va a cercarsi un'altra figura AUTORITARIA, quella del collega d'ufficio (che già in molte altre occasioni aveva associato al padre).

Devo ammettere che lei ha calcato un po' la mano nel descrivermi nella versione "demitizzata" (l'analista è in pigiama... sicuramente non della migliore qualità... e... addirittura... urina dentro un vaso di fiori). In questa esagerazione della paziente forse possiamo vedere la tendenza a ignorare le mezze tinte e a percepire solo gli estremi: o sul trono o nella polvere

La seconda reazione della paziente si conclude con la decisione di tornare dal suo analista, quello che lei, ad un certo punto, definisce come "vero". Anche perché l'analista-padre le dedica meno tempo dell'analista effettivo.

Per comprendere meglio questo sogno può essere utile sapere che, nella seduta che lo aveva preceduto, per una serie di circostanze fortuite lei mi aveva sentito parlare al citofono di una questione di banale e ordinaria amministrazione quindi come un qualunque uomo che deve affrontare i normali problemi della vita quotidiana. Sempre per lo stesso motivo, inoltre, ero anche stato costretto a uscire dal mio studio insieme con lei e insieme avevamo anche preso l'ascensore per SCENDERE al piano terra dall'undicesimo piano dove si svolgono le sedute. Ci voleva poco per associare tutto questo alla sensazione che un uomo che sembrava essere un dio dell'Olimpo fosse SCESO al livello dei comuni mortali. Ovvio che sto parlando delle sue convinzioni e dei suoi schemi mentali, non dei miei.  Meglio precisarlo, non si sa mai...   :-)

Ultima notazione. Nel sogno c'è anche la delusione prodotta dallo scoprire che la relazione con l'analista non è ESCLUSIVA e privilegiata: lui ha rapporti anche con altre persone e dedica loro la sua attenzione senza preoccuparsi della ferita narcisistica patita dalla paziente. È quello che prova una bambina che scopre di dover dividere l'affetto del padre con altri fratelli.


9 agosto 2013

Sogno n. 285 (bis)



Sul monitor del mio pc vedevo un documento con una foto di mio figlio. Sotto c’era un menu a tendina contenente parecchie voci e ognuna di queste si riferiva ad una definizione di mio figlio diversa dalle altre. Scorrendo con il mouse quel menu si poteva scegliere la definizione che si voleva. Già nel sogno, però, la cosa non mi convinceva perché c’era l’idea che non fosse giusto attribuirgli da fuori un determinato  carattere prefissato..

Interpretazione

Ecco un sogno che molti genitori farebbero bene a leggere perché mette inequivocabilmente in evidenza che i figli hanno una loro personalità precisa che deve essere rispettata e contro la quale non deve essere usata violenza per farla corrispondere con le aspettative dei genitori. A meno che, ovviamente, non si manifestino tendenze distruttive.

Anche in questo caso l’inconscio vede “giusto”, vede meglio della parte cosciente.


26 luglio 2013

Sogno n. 285



Mettevo in ordine l'armadio e trovavo tanti vasi con dei fiori. Erano talmente tanti che dovevo regalarli.

Interpretazione
 
Questa, invece, è una donna che scopre le ricchezze della femminilità (armadio e vaso = simboli femminili). 

Il mettere in ordine richiama l'idea dell'analisi che sistema le cose che si trovano fuori posto dentro di noi. 

Vale la pena di notare che - mentre gli uomini dei sogni 283, 284, 285 apprezzano la FORZA, l'EFFICIENZA e la RICCHEZZA - questa donna scopre di possedere dei FIORI, simbolo della BELLEZZA, della GRAZIA, della FRAGILITÀ. E sono anche tanti, questi fiori, così tanti da doverli regalare.

Questa differenza tra uomini e donne potrà anche sembrare "ideologica" a chi rifiuta le differenze di genere, ma è quella che emerge da questi sogni. Cosa posso farci?  :-)  

Resta da stabilire se si tratta di una differenza "innata" o prodotta dal tipo di educazione ricevuta. Scegliete voi, non rientra nei compiti di una psicoterapia.


13 luglio 2013

Sogno n. 284 (tris)



Sto giocando una strana partita di calcio in cui ogni squadra è formata da due soli giocatori. Nella mia squadra ci sono io e un compagno. Giochiamo contro Giovanni e un altro.

Non so per quale motivo, ma bisogna segnare i gol prendendo il pallone con i due mignoli e portandolo direttamente in porta.

Interpretazione


Il paziente ha intitolato questo sogno “Strana partita di calcio” e durante la seduta fa subito questa associazione: "quattro giocatori = quattro componenti della mia famiglia" (cioè lui, il fratello, il padre e la madre).

Giovanni esiste realmente e per il sognatore rappresenta una figura maschile autorevole che gli insegna molte cose utili per la vita di lavoro, ma non solo. Facile quindi ricondurlo alla figura paterna.

Per il momento è impossibile identificare gli altri due giocatori e i loro rispettivi ruoli nella vita familiare del sognatore. Quello che invece risulta subito evidente è che il sogno vuole richiamare l’attenzione sia sulla stranezza della partita (numero dei giocatori) sia sulla difficoltà di giocarla a causa di quella assurda regola di dover fare gol tenendo il pallone soltanto con i due mignoli. Come se il sogno dicesse: “Il modo in cui vivi i rapporti con i tuoi familiari ha bisogno di essere modificato perché così com’è adesso ti rende la vita inutilmente complicata e faticosa”.

Questa interpretazione – sia pure molto generica – riceve una conferma indiretta dal fatto che il paziente, mentre ne parliamo, sente crescere l’ansia e dice di sentirsi chiudere la bocca dello stomaco. 

30 giugno 2013

Sogno n. 284 (bis)



Vedevo dei grossi punti neri su un viso che probabilmente era il mio. Mi meravigliavo per la loro notevole dimensione. Li schiacciavo con piacere e contemporaneamente pensavo che avrei dovuto decidermi a farlo prima.

Interpretazione

I punti neri si trovano sul viso cioè su una parte del corpo che è scoperta quindi visibile anche agli altri. È anche la parte che meglio di ogni altra si presta a rappresentare la nostra personalità.

Dal momento che sono “neri”, questi punti sono usati nei sogni come simbolo dello “sporco” che sentiamo di avere dentro e che pensiamo (a livello inconscio) contribuisca a  “sciupare” la nostra immagine agli occhi degli altri. 

Va detto comunque che si tratta pur sempre di semplici punti neri cioè di cose non gravi e solo superficiali. Si potrebbe dire che il paziente di questo sogno è arrivato ad una fase dell’analisi in cui può dedicarsi, e con piacere, al lavoro di “rifinitura” dei dettagli. Il rammarico per non averlo fatto prima è comprensibile, ma la frutta diventa commestibile solo quando è giunta a maturazione.


18 giugno 2013

Sogno n. 284


Era stata ritrovata una ragazza rapita o, meglio, si sapeva che la ragazza era tenuta prigioniera sotto terra. La vedevo sporca, chiusa in una profonda cavità. Era prigioniera nelle profondità di un palazzo antico. Era nuda, sporca, imbrattata da altre cose. Mi diceva che in quel pozzo profondo c'erano molte ricchezze. Intorno a lei, infatti, in mezzo allo sporco, c'erano anche molti gioielli. Pensavo che scendendo si sarebbero potute prendere anche quelle ricchezze e non solo la ragazza.

Interpretazione

La ragazza tenuta prigioniera sotto terra potrebbe rappresentare sia la figura femminile sia la parte femminile del sognatore che lui aveva rimosso per paura di essere scambiato per un omosessuale e per un uomo senza grinta. Il sotto-terra indica l'inconscio nel quale è stata relegata e umiliata la femminilità comunque la si voglia intendere. 

In un secondo momento però il sognatore scopre l'altra faccia della medaglia, quella positiva. La parte femminile può essere recuperata e con lei tutte le ricchezze-opportunità che rende possibile ottenere.  

Il palazzo in cui è prigioniera la ragazza è molto antico. Poiché nei sogni un palazzo o una casa simboleggia la personalità di chi sogna, vuol dire che la rimozione è avvenuta molto tempo fa.

4 giugno 2013

Sogno n. 283 (tris)


Parlavo con uno psicologo e scendevo con lui in un piano sotterraneo dove vedevo che era tutto in disordine, a differenza dei piani superiori.

Interpretazione

L'interpretazione è facile, basta ricordare che tutto quello che nei sogni è sotterraneo rappresenta l'inconscio e tutto quello che sta sopra rappresenta la coscienza.

Interessante notare la differenza che esiste tra i due piani perché se ne può dedurre che non sempre le persone che appaiono ordinate nel piano visibile (sopra) lo sono altrettanto in quello invisibile (sotto).


27 maggio 2013

Sogno n. 283 (bis)



Prendevo l’automobile e avevo la sensazione di avere una gomma a terra. Una volta arrivato al cancello del giardino, però, mi accorgevo che avevo tutte le gomme a terra e non solo una come avevo pensato in un primo momento. Mi rendevo anche conto che le gomme le avevo sgonfiate io per qualche motivo e poi avevo dimenticato di gonfiarle di nuovo. Avevo anche il timore di averle rovinate  usandole mentre erano sgonfie.

La cosa mi faceva comunque anche piacere perché pensavo che mi avrebbe permesso di restare fermo per alcuni giorni. Nel sogno mi rendevo conto che quel piacere era negativo perché mi danneggiava.

Interpretazione

Leggendo questo sogno torna alla memoria il piacere che provavamo da bambini quando un’influenza ci costringeva a letto permettendoci così di non andare a scuola, di evitare un compito gravoso o comunque fastidioso. Rispetto a quella situazione, però, il sogno ha un’aggravante rappresentata dal fatto che è il sognatore stesso a procurarsi volontariamente il pretesto per “restare fermo” alcuni giorni. L’influenza invece ci colpisce senza che noi si faccia niente per procurarcela.

L’aspetto positivo del sogno si presenta con due facce, la prima è la presa di coscienza del difetto (primo passo indispensabile per poterlo eliminare), la seconda è la consapevolezza che quel modo di comportarsi lo danneggia. Infatti la svogliatezza, la pigrizia, l’inerzia, l’accidia, il restare fermo mal si conciliano con il pieno sfruttamento delle nostre capacità.


19 maggio 2013

Sogno n. 283



Ero in mare, immerso nell'acqua e in balia di una tempesta tremenda. Era tutto grigio, ma io riuscivo con grande forza a dominare la situazione e ne uscivo illeso. Mi trovavo in alto mare, ma avevo la sensazione di uscirne quasi camminando.

Interpretazione

Anche qui c'è la sensazione piacevolissima di possedere la capacità di farcela, di poter uscire vincitore da una situazione di grande pericolo. Il sognatore si trova in alto mare, ma esce dall'acqua quasi camminando, come se stesse sulla terra ferma, come a dire "con grande facilità". Giova ricordare che nei sogni il mare è il simbolo dell’inconscio.


9 maggio 2013

Sogno n. 282


Ero un uomo grande, grosso, adulto e camminavo con un'altra persona. Ad un certo punto ci trovavamo alle prese con un delinquente. C'era una rapida colluttazione durante la quale io mettevo rapidamente KO il delinquente, poi me ne andavo soddisfatto.

Interpretazione

Ecco una presa di coscienza della propria forza e della propria capacità di fare fronte alle situazioni pericolose della vita. E senza nemmeno faticare troppo. II sognatore lo sottolinea due volte: la colluttazione è "rapida" e "rapidamente" mette KO il delinquente.

La conquista ha tanto più valore in quanto è stata raggiunta da una persona che in passato era pronta a fuggire di fronte a ogni più lieve stormire di foglie.

Se nel delinquente vogliamo vedere la parte “cattiva” del sognatore, quest’ultimo riesce comunque a metterla in condizione di non nuocere. Per l’integrazione di questa parte nell’area della coscienza bisognerà attendere ancora. In ogni modo, il sognatore è riuscito ad ottenere un risultato notevole cioè la scomparsa di quell’angoscia che di solito accompagna la paura che la parte “cattiva” possa prendere il sopravvento su quella buona. 

La persona che accompagna il sognatore potrebbe essere l'analista.

29 aprile 2013

Sogno n. 281 bis


Ero diventato ricco e avevo invitato a pranzo alcune persone ricche. Notavo però con dispiacere che i piatti erano "scompagnati" cioè non appartenevano tutti allo stesso servizio. C'erano anche altre cose dello stesso tipo che stonavano con il contesto. Ci restavo male perché non mi facevano sentire allo stesso livello degli invitati. Temevo inoltre che si notassero e che gli invitati capissero che non ero come loro.

Interpretazione

A volte diventare ricchi non basta per far sparire i complessi d'inferiorità che hanno radici molto profonde. In questi casi allora conviene piuttosto ricercare i motivi per i quali ci sentiamo inferiori e lavorarci sopra per farli sparire e per sviluppare altri aspetti della personalità che invece sono molto positivi. Non esistono infatti persone che siano totalmente negative.

In questo caso specifico, poi, c'è da notare che il sognatore è diventato ricco quindi possiede già i mezzi che gli consentirebbero di rimediare all'inconveniente che lo disturba. Li possiede, ma non li usa perciò gli basterebbe mettere un po' più di attenzione in quello che fa per risolvere facilmente il suo problema.


17 aprile 2013

Sogno n. 281



Ero in casa, solo. Ad un certo punto scoprivo che in questa mia casa c'era un'altra stanza, luminosa. La luce all'interno era intensa e bianca. Non avevo mai sospettato che ci fosse un posto così bello in quella casa.

Ero sereno e felice.

 Interpretazione

Sappiamo cosa rappresenta la casa nei sogni cioè la personalità del sognatore. L'analisi è lunga e costa molto, in tutti i sensi ma, se si è perseveranti, il risultato arriva e si scopre di possedere risorse che prima non si sospettavano nemmeno.

Il posto prima occupato dall'angoscia, ora viene preso dalla serenità. Questo significa forse che chi ha fatto analisi è sempre ilare e giocondo? No, significa solo che scompare l'angoscia nevrotica, quella prodotta dai conflitti interiori e resta solo quella intrinseca al "mestiere di vivere".

Se prendiamo in considerazione questo sogno e quello che lo precede possiamo ben concludere:  prima e dopo la cura!


6 aprile 2013

Sogno n. 280



Stavo torturando una lucertola col fuoco. L'avevo messa dentro un contenitore con acqua ed alcool poi le avevo dato fuoco. Ero turbato nel vederla soffrire e nel vedere come il fuoco aumentava sul corpo dell'animaletto. Ero angosciato.

Quando poi ho pensato che fosse morta, ho avvicinato le mani al contenitore e ho avvertito il grande calore che si era sviluppato. Ne deducevo che la lucertola doveva essere sicuramente morta. Mi allontanavo per un po', ma al mio ritorno mi accorgevo che nel frattempo la lucertola si era mossa e questo mi turbava ancora di più perché pensavo a quanto doveva aver sofferto. 

Poi prendevo il contenitore per andare a gettare nel secchio della spazzatura il suo macabro contenuto, ma con sorpresa trovavo accanto al secchio una lavatrice straordinaria. Era bellissima, tutta d'acciaio cromato. Trovavo la lavatrice meravigliosa e preziosa. 

La mia intenzione era quella di gettare nel secchio della spazzatura quanto si trovava nel contenitore, ma mi accorgevo che in realtà lo mettevo dentro la lavatrice. A quel punto mi sentivo sollevato, l'angoscia di prima era in parte scomparsa.

Interpretazione

Qui è rappresentato il conflitto tra la parte BUONA del sognatore e quella CATTIVA-AGGRESSIVA-CRUDELE-SADICA. Dallo scontro tra le due parti scaturisce sofferenza, turbamento e angoscia.

Se volessimo "pesare" le due componenti, dovremmo concludere che in questa fase dell'analisi quella sadica ha il sopravvento dal momento che l'azione "cattiva" viene comunque portata a termine.

L'atto del gettare nel secchio della spazzatura il contenuto macabro corrisponde al desiderio di far SPARIRE  quanto è stato prodotto dalla "cattiveria", ma senza il necessario processo di elaborazione. La lavatrice rappresenta invece l'analisi poiché non fa SPARIRE le cose, ma ce le restituisce PULITE dopo avere eliminato lo sporco.

Il paziente ha la sensazione che la lavatrice sia "straordinaria", "bellissima", "preziosa", "meravigliosa" perché lo libera dallo “sporco”, dal senso di colpa.



25 marzo 2013

Sogno n. 279



.... vedo una macchina che arriva e la cosa strana è che al volante c'è mamma, lei che non ha neppure la patente....

Interpretazione

La sognatrice pensa (a livello profondo) che la madre stia svolgendo un ruolo di GUIDA, ma che lo faccia in modo abusivo, non possedendo i requisiti necessari per farlo.


17 marzo 2013

Sogno n. 278



Sto assistendo ad un concerto quando, ad un certo punto, un componente del complesso, in preda ad un raptus di follia, rapisce la cantante.... allora cerchiamo di rintracciare il matto per liberare la cantante.

Ci sono due gemelle "identiche" (monozigotiche) : una si stacca dal gruppo e comincia a correre avanti, come se avesse avuto una brillante idea per ritrovare la cantante. La maggior parte del gruppo la segue mentre io rimango vicina all'altra gemella (che invece non è un tipo intraprendente) perché mi fa pena e per proteggerla.

Interpretazione

Un concerto è il simbolo dell'unione di più elementi che collaborano armoniosamente per il raggiungimento di un risultato comune, quindi è anche il simbolo della persona "sana" ed equilibrata cioè quella che riesce a dare la voce a tutte le sue parti senza rimuoverne nessuna, ma a patto che ognuna si armonizzi con tutte le altre senza prevaricare.

Il musicista che viene colto dal raptus di follia rappresenta la componente psichica che temiamo possa "rompere l'armonia" del tutto e precipitarci nello stato di chi non è più controllato dalla ragione.

La cantante simboleggia la capacità di vincere la timidezza, di salire sul palcoscenico e porsi sotto la luce dei riflettori, al centro dell'attenzione di tutti.  Simboleggia anche la "creatività" e la capacità di esporsi alle critiche degli altri. 

Le due gemelle identiche rappresentano due parti ugualmente presenti nella sognatrice: una intraprendente e coraggiosa, l'altra pavida, vulnerabile e bisognosa di protezione.  La sognatrice si identifica maggiormente con quest'ultima. Almeno per il momento....