Per la
prima volta in vita mia sogno che, nel fare l'amore con un uomo, lui è
sopra di me. Fare l'amore è bello, è normale. Provo delle sensazioni
bellissime, ma non arrivo all'orgasmo perché ad
un certo momento lo avverto come pericoloso, lo percepisco come nemico. Ho paura
di lui, può uccidermi. Più esattamente, percepisco il suo pene come un'arma
che può uccidermi, un'arma metallica.
Interpretazione
Fino
a quel momento, a questa paziente non era mai piaciuto avere l'uomo SOPRA di lei
mentre faceva l'amore. Lo percepiva come un essere costretta a stare SOTTO cioè
sottomessa e vittima di una prepotenza.
Adesso
questa reazione istintiva comincia a cambiare, lei sente che fare l'amore è
bello e normale indipendentemente dalla posizione reciproca. Però il
cambiamento ancora non è permanente, stabile. Poi, infatti, ricompare la
reazione antica.
In
questi casi i pazienti sono portati a concludere che, però, nella vita di
veglia non è cambiato niente. Allora sta al terapeuta sottolineare che il
cambiamento avviene per gradi e secondo lo schema: 5 passi avanti e 3 indietro
perciò due restano comunque acquisiti, ma il paziente non li vede perché la sua
attenzione è catturata dai tre passi fatti nella direzione antica, ed anche
perché vorrebbe liberarsi della sofferenza in un colpo solo. E chi non lo
vorrebbe?
Mentre
lavoravamo su questo sogno, la paziente ha disegnato su un foglio di carta due
immagini del pene molto diverse, addirittura opposte: una
rappresentava l'organo così come glielo suggerivano le sue sensazioni, l'altra rappresentava
l'organo così come se lo figurava la sua parte razionale. Sotto ogni immagine, poi, aveva elencato le parole che le veniva
spontaneo associarvi:
Acuminato, Metallico, Freddo, Pericoloso, Minaccioso, Aggressivo, Mortale.
Rotondo, Fatto di carne, Morbido, Caldo, Amico, Vulnerabile, dà la vita,
dà il piacere.
A
questo punto era facile ipotizzare che la sognatrice avesse avuto un'esperienza
negativa della figura maschile, ma la domanda vera da porsi era: "Se la
figura maschile era stata "cattiva" con lei, perché lei aveva
trasferito questa cattiveria sul pene? Qualcuno/a di
voi penserà: "Ma è inevitabile che questo trasferimento avvenga".
In
realtà il trasferimento non è così scontato e automatico come potrebbe sembrare
a prima vista, tanto è vero che ci sono donne che riescono ad avere rapporti
sessuali appaganti anche
con uomini violenti e maneschi con loro. Per alcune donne, poi, questo comportamento
risulta addirittura eccitante.
In
questo caso la mia ipotesi era stata che lei avesse esteso al fallo
l'aggressività maschile perché aveva avuto un padre violento e,
nello stesso tempo, un forte complesso edipico non superato che la legava
ancora a lui. In effetti, il padre si ubriacava e
quando tornava a casa ubriaco
picchiava sia lei che la madre. In precedenza,
inoltre, la paziente aveva avuto sogni dal contenuto edipico-sessuale molto
esplicito.
Lavorando in questa direzione
la paziente a poco a poco si liberò da questo condizionamento negativo e
cominciò ad avere rapporti "normali" con gli uomini anche sul piano
sessuale.
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