1 ottobre 2015

Sogno n. 303 (tris)

C'era una porta che dava su uno spazio buio. Quelli che in precedenza l'avevano aperta erano morti o qualcosa del genere, non ricordo di preciso. Io l'aprivo e sentivo una voce che diceva qualcosa di inquietante, non so di preciso cosa, ma era come se avessi infranto una qualche legge divina e stessi pertanto per essere punito.

Poco dopo era in casa e mi preparavo a scontare la punizione. Con me c'era qualcun altro che mi aiutava. Ad un certo punto si sentiva qualcosa che spingeva la porta, una specie di tigre ma con il manto viola anziché arancione. Tentavo di impedirle di entrare spingendo a mia volta la porta che però cominciava ad aprirsi. Poi, per tentare di respingere la tigre, provavo a tirarle un pugno, ma a questo punto mi sono svegliato perché il pugno l'avevo dato all'abat-jour sul comodino.

Il tutto accadeva di notte. La casa era quella di mio padre e la porta del sogno assomigliava alla porta di un ripostiglio della stessa casa.

Interpretazione

Se qualcuno volesse sapere perché durante un'analisi si incontrano delle resistenze e perché l'analisi stessa non si risolve in poco tempo, in questo sogno troverebbe la risposta più convincente alla sua curiosità. In esso si nota in modo particolare la rappresentazione icastica del Super-io che punisce e dell'aspetto pericoloso che assume il rimosso quando comincia ad emergere alla coscienza.

Il pericolo è evidentemente rappresentato dai contenuti inconsci (emozioni rimosse) rimasti a lungo sepolti nel profondo. Emozioni rimosse che in questo caso hanno palesemente a che fare con la figura del padre.

Significativa anche la precisazione che "il tutto accadeva di notte", cioè nell'inconscio. Particolare confermato dal fatto che quella porta dava su uno spazio "buio".

Peccato che il sognatore si sia svegliato nel momento in cui dava un pugno all'abat-jour. Peccato perché, se non si fosse svegliato, con molta probabilità avrebbe avuto modo di scoprire piacevolmente che la tigre, minacciosa in un primo momento, si trasformava in qualcosa di amichevole e divertente. Lo abbiamo visto in tanti altri sogni.


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